
Non a caso esiste un detto popolare che recita “vino vecchio, olio nuovo”, proprio perché secondo la tradizione i due prodotti vanno consumati in quest’ordine, poiché subiscono trasformazioni molto differenti nel tempo. Il vino acquista robustezza e valore, se conservato a dovere, mentre l’olio nuovo è ricchissimo di sostanze organolettiche preziose per il nostro organismo e, se si tratta di olio extravergine di Puglia, il consiglio spassionato è quello di gustarlo su una fetta di pane fresco di Altamura: una vera chicca per il palato!
Tuttavia, facendo una breve ricerca in rete riguardo l’olio novello, troverete pareri discordanti. Questo per due motivi: uno è il suo gusto intenso e quasi piccante, l’altro riguarda provenienza e controllo del prodotto, che, se adulterato, addirittura potrebbe rivelarsi dannoso per la salute. In ogni caso l’olio fresco non deve essere conservato a lungo, ma consumato in tempi brevi, ma bisogna anche dire che, se si tratta di olio novello vero, la sua produzione è limitatissima e la sua reperibilità è circoscritta ad un breve periodo dell’anno che va da novembre a dicembre.






