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Leporano: dame e cavalieri templari, l’investitura Sabato, castello Muscettola

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Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori:

Non poteva esserci ambiente migliore e più idoneo a fare da cornice ad una cerimonia che, nel suo rito solenne, e per l’ambientazione storica in cui si svolge, richiama in modo plastico l’epoca in cui si colloca (secoli 11^-13^) la nascita e l’attività dei cavalieri templari. A Leporano, nel castello Muscettola, messo a disposizione dal Sindaco D’Abramo, sabato 9 dicembre p.v., a partire dalle ore 17,00 si terrà il Capitolo della Commenda Nostra Signora di Costantinopoli, che vedrà l’investitura di uno scudiero, di 5 nuovi cavalieri e di una dama. A ricevere il mantello di scudiero il piccolo Marco D’Errico, di 7 anni. A giurare fedeltà e a ricevere l’investitura di cavaliere Umberto Amandonico, Vincenzo Di Gregorio, Giancarlo Maselli e Francesco Ruggieri, per la commenda Nostra Signora di Costantinopoli, e Antonio Cannarile della precettoria di Sava a cui appartiene anche l’unica dama accolta nell’ordine in questa occasione, la sig.a Elena Leo. L’antico rito sarà celebrato dal balivo di Puglia, Gennaro Forconi, assistito dal maestro cerimoniere Francesco D’Errico dal cancelliere Simplicio Del Moro e dall’araldo Franco Lamancusa. Per l’occasione saranno presenti a Leporano numerose dame e cavalieri dell’ordine P.T.H.M. (Prioratus Templi Hierosolimitano Mik’aelis), provenienti da tutt’Italia. In particolare prevista la presenza del Magnum Magister Vicario Gran Cerimoniere Raffaele Sepe. Con lui diversi responsabili nazionali e regionali: Lea Grammauta (Magnum Magister Gran Tesoriere), Antonio Iuculano (Magnum Magister Gran Maresciallo), Alessandro Pulvirenti (Gran Referendario), Vito Armenise(Gran Ufficiale Araldo), Salvatore Ferone (Gran Balivo Italia Meridionale), Massimiliano Minonna (Alto Dignitario dell’Ordine), Claudio Morbidelli (Dignitario dell’Ordine),Gennaro Forconi (Balivo della Puglia), Aldo Cimienti (Commendatore commenda Terra dei Messapi di Manduria), Giancarlo Conti (Commendatore commenda Rhegium Domus Templi di Reggio Calabria), Giancarlo Piccione (Precettore di San Giorgio Jonico), Tonino Maggi (Precettore di Sava), Michele Fistetto (Precettore di Avetrana), e Antongiulio Cirico (Precettore di Manduria).
Il Priorato del Tempio Hierosolimitano di Mik’ael (P.T.H.M.) è un’organizzazione laicale neo templare che si richiama, per filiazione spirituale e tradizione diretta, al retaggio dell’antico ordine del Tempio, la cui esistenza e la cui attività si sono svolte fra il 11º e il 13º secolo. Non ha fine politico o di lucro e professa libertà politiche e di espressione senza alcuna distinzione di sesso, di cultura o di estrazione politica e sociale. L’obiettivo è quello di contribuire alla formazione di una migliore società civile, improntata alla libertà di pensiero e di opinione e la pace fra gli uomini nella quale ognuno possa liberamente realizzare le proprie aspirazioni.
L’associazione interpreta l’antica cavalleria con finalità attuali ovviamente, privilegiando i valori civili, religiosi e morali, l’intelligenza, la solidarietà e tutte le attività al servizio dell’uomo, nel rispetto di tutti gli esseri viventi. Obiettivi perseguiti sono fondamentalmente due: la solidarietà e la cultura attraverso i quali ritiene di contribuire, concretamente, alla creazione di una società migliore concepita come una vera e propria società templare.
La cerimonia si svolge nel rispetto di uno specifico rito che richiama quello che la storia ci ha tramandato in riferimento all’ordine cavalleresco dei templari; nell’ambito di una riunione del Capitolo, al quale prendono parte una o più Commende, si presentano i postulanti per ottenere l’investitura a scudiero, cavaliere o dama. Il tutto, come si è detto, attraverso un rituale molto preciso durante il quale sono esposti i simboli del priorato:
· La spada, che rappresenta l’onore del Cavaliere della sua fede;
· Il mantello bianco che è simbolo di castità, di purezza, di conversione e del passaggio definitivo nella cavalleria di Cristo;
· La croce patriarcale, posta sulla spalla sinistra, sopra il cuore, simbolo della redenzione operata da Cristo e anche simbolo della vita;
· Il candelabro simboleggia i valori fondamentali dei templari: la luce del candelabro ad un braccio simboleggia l’ Altissimo e il suo Santo e glorioso nome impronunciabile;
· il candelabro a tre braccia rappresenta invece le luci della Santissima Trinità, mentre il candelabro a sette braccia, infine, esalta le sette luci delle sette virtù cavalleresche, tre chiamate teologali e quattro chiamate cardinali.




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