Di seguito un comunicato diffuso da Coldiretti Puglia:
In Capitanata la crisi idrica si fa sempre più critica, con i bacini che continuano a svuotarsi nonostante i rilasci centellinati ed, in assenza di piogge consistenti nei prossimi giorni, l’invaso di Occhito rischia di raggiungere il volume morto già nella prossima settimana. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia sulla base dei dati ANBI, con lo scenario preoccupante in provincia di Foggia, dove nella Diga di Occhito mancano appena 1.300.000 metri cubi, con il conseguente blocco dei prelievi, salvo quelli di emergenza.
Ottobre, pur registrando un incremento medio delle precipitazioni in gran parte della regione, ha lasciato scoperte – denuncia Coldiretti Puglia sulla base dei dati ANBI – proprio le aree più vulnerabili, in particolare la costa ionica salentina e la Capitanata, dove gli accumuli si sono fermati intorno ai 60 millimetri, un dato insufficiente a invertire la rotta sul fronte della ricarica degli acquiferi, ancora ben lontani da livelli di sicurezza.
In questo scenario, Coldiretti Puglia accoglie con favore il decreto sulle acque reflue approvato dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, considerandolo un passo avanti fondamentale per un uso efficiente e sicuro di tutte le risorse idriche disponibili. Il nuovo provvedimento, frutto di un dialogo costante tra Coldiretti e il Ministero, offre un quadro normativo chiaro per l’impiego delle acque reflue depurate, garantendo maggiore disponibilità per l’irrigazione agricola e una gestione più sostenibile nei periodi di siccità.
Il decreto, sottolinea Coldiretti, non solo amplia i volumi a disposizione delle imprese agricole, ma riconosce alle organizzazioni di categoria un ruolo attivo nella pianificazione e nel monitoraggio dell’uso dell’acqua, prevedendo inoltre la stipula di accordi di programma tra gestori degli impianti e delle reti di distribuzione, per coordinare investimenti e interventi infrastrutturali.
Per Coldiretti, la chiave sta nel rilancio di un grande piano invasi capace di raddoppiare la capacità di raccolta dell’acqua piovana e renderla disponibile per usi agricoli, civili ed energetici. Il progetto prevede l’utilizzo di sistemi di pompaggio moderni per ottimizzare la gestione delle risorse e ridurre la dispersione, contribuendo al tempo stesso alla produzione di energia pulita e alla prevenzione del rischio idrogeologico attraverso la regimazione delle piogge in eccesso.
La garanzia dell’acqua – evidenzia la Coldiretti regionale – è un pilastro dell’agroalimentare pugliese e nazionale, da cui dipende oltre il 40% del valore aggiunto del settore. Ma servono soluzioni strutturali, non si può vivere di emergenze e sperare nella pioggia.In una regione che vive di agricoltura e qualità, come la Puglia, la sicurezza idrica non è solo una questione ambientale – conclude Coldiretti Puglia – ma una scelta strategica di futuro.






