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Corte dei Conti su interventi PNRR e PNC 2025 Report

CORTE DEI CONTI

Di Nino Sangerardi:

La messa in opera, al primo semestre 2025, degli interventi PNRR(piano nazionale di ripresa e resilienza)e PNC( piano nazionale complementare), esaminati a campione dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, risulta “sostanzialmente in linea congli obiettivi europei, pur in presenza di alcune criticità legate soprattutto a ritardi nelle opere più complesse, come le infrastrutture penitenziarie, la sicurezza sismica dei luoghi di culto e il potenziamento delle linee ferroviarie regionali”.

È quanto rilevano i Magistrati contabili  nella relazione approvata dalla Sezione centrale dicontrollo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato, in cui sono stati esaminati sedici interventi del PNRR e quattro programmi del PNC relativi ai primi sei mesi dell’anno 2025.

La Corte dei Conti osserva  “che le maggiori criticità, pur limitate agli interventi e programmi oggetto di esame, risiedono in taluni ritardi nella rimodulazione degli interventi, che in alcuni casi potrebbero condizionare il rispetto dei cronoprogrammi. Ulteriori elementi di difficoltà permangono nella rendicontazione (con dati disomogenei e richieste di pagamento frammentate), nelle segnalate carenze di personale nei settori chiave, nell’insufficienza del monitoraggio finanziario – non del tutto efficace per valutare il reale stato di avanzamento dei progetti – e nella scarsa tempestività di aggiornamento delle piattaforme digitali, in particolare ReGiS, strumento centrale per il controllo dei fondi”.

Il monito lanciato dalla Corte riguarda anche la tenuta del sistema a partire dal 2026, quando il PNRR sarà ufficialmente concluso e sorgerà il problema, soprattutto per gli Enti locali, della sostenibilità economica e organizzativa degli interventi realizzati o in corso di realizzazione, richiamando ulteriormente l’attenzione sulla necessità di approntare gli adeguati strumenti amministrativi e normativi, ancora fase di elaborazione, per disciplinare la chiusura del Piano.

La delibera è stata inviata alla presidenza di Senato e Camera dei Deputati, presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministro dell’Economia e Finanze, Struttura di Missione della Presidenza Consiglio dei Ministri, Ragioniere Generale dello Stato.

 


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