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Originario di Martina Franca, vive (male) in Brasile: chiede aiuto per tornare in Italia La difficile situazione di Pietro Fumarola

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Chiede aiuto, tramite noi, alla comunità. Scrive Pietro Fumarola, originario di Martina Franca:

Circa sei anni fa ho conosciuto una ragazza brasiliana che stava in Italia illegalmente in una casa famiglia nella città di Noci. Mi trovavo in una situazione complicata in famiglia, che è il motivo per chiedere aiuto ai servizi sociali di Martina Franca che, di conseguenza mi hanno incamminato nella stessa casa famiglia. Cominciammo una relazione sentimentale, dove i primi nove mesi rimanemmo nella casa famiglia; dopo, per tre anni, a Noci e a Martina Franca. Passavamo per tantissime difficoltà e impedimenti che ci fecero decidere di migrare per il Brasile, dove pensavamo di stare un poco meglio, ma fu solo una illusione. Sono in Brasile dal 16/10/2016 nella povertà, cercando di avere almeno la possibilità di lavorare e avere, come tutte le persone del mondo, diritto a un poco di dignità. Tutte queste difficoltà hanno contribuito con la rottura dei sentimenti, dei rapporti coniugali tra me e la ragazza sopra-citata. L’arrivo del COVID-19 (corona-virus) è stata “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”. L’intenzione di rimpatrio sorge quando il surto della malattia arriva in Europa, con la preoccupazione di riunirmi con la mia famiglia che non ha le condizioni economiche per farmi rientrare. Così cerco recorsi al consolato italiano, “Defensoria Pública da União de São Paulo”, tra altri organi “competenti”, senza raggiungere nessuna coclusione. Io ho bisogno di aiuto per ritornare nella mia patria, per aiutare la mia famiglia, la mia città e il mio Paese in questo momento difficile. Se serve di aiuto, io so che, come cittadino italiano iposufficiente, ho diritto al “reddito di emergenza” che potrebbe essere di aiuto per pagare il biglietto per rientrare. O ancora ho letto una notizia di una donna italiana che si trovava in Africa quando la malattia ragiunge una certa dimensione, che è stata aiutata dal governo italiano che ha speso molti soldi per farla rientrare. Io non voglio che si spendono molti soldi, voglio solo ritornare a casa, riunito alla mia famiglia. Io sono disposto a desistire di qualsiasi beneficio e di restituire con lavoro volontario il mio rientro.

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