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Matera: le ceramiche del maestro Giuseppe Mitarotonda "La cultura non si ferma"

CERAMICHE MITAROTONDA

Di Nino Sangerardi:

In queste settimane,senza fine, dominate dal Coronavirus—“Siamo stati noi a generare l’epidemia del Coronavirus.Potrebbe essere iniziata da un pipistrello in una grotta ma è stata l’attività umana a scatenarla”,scrive David Quammen a fronte del suo libro “Spillover. L’evoluzione delle pandemie” Adelphi,anno 2012—forse è utile dedicare un poco di tempo alla cultura.
Per esempio a quanto ideato e realizzato dal Maestro Giuseppe Mitarotonda.Nato a Matera nell’anno 1939,dopo una breve esperienza nel campo del design industriale frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Brera(Milano).Ritornato a Matera nel suo laboratorio sperimenta varie tecniche operative privilegiando infine il mosaico,le vetrate e soprattutto la ceramica.Proficua e importante la sua collaborazione con l’artista spagnolo Josè Ortega durante il soggiorno di quest’ultimo nella Città dei Sassi.Mitarotonda può essere definito “un cronista per immagini della storia di Matera e delle tradizioni popolari lucane che, attraverso il suo lavoro,cerca di recuperare e divulgare donando una personale interpretazione a fatti storici e leggende”.
Il racconto di Edoardo Delle Donne,critico d’arte, di una tra le più significative opere di Mitarotonda : “Per la campagna #iorestoacasa illustriamo l’opera che narra i drammatici fatti che portarono all’assassinio del Conte Tramontano,che appartiene al ciclo di maioliche istoriate dedicate alla città di Matera dal Maestro Giuseppe Mitarotonda.Il pannello,un metro per un metro,è composto da 9 formelle ognuna delle quali,da un punto di vista tecnico e esecutivo,è una piccola opera nell’opera.Un antico racconto sospeso nel tempo ma che si anima con i personaggi della Congiura,raffinatamente ritratti nei loro abiti d’epoca e lo sfondo di una Matera mirabile e suggestiva.Giancarlo Tramontano fu un controverso personaggio della storia del Regno di Napoli,nato a Sant’Anastasia il 20 ottobre 1450 e morto a Matera a seguito di una congiura il 29 dicembre 1514.
Fu Ferdinando II d’Aragona ad assegnarli il governo di Matera,città mai soggetta ad alcun vincolo feudale.La condizione era però che fosse ben accetto al popolo materano.Tasse e balzelli imposti dal Conte con prepotenza e arroganza esasperarono infine gli animi dei concittadini che,stanchi dei suoi soprusi e della sua tirannia, organizzarono un’imboscata nel Duomo di Matera dopo la Messa domenicale del 29 dicembre 1514.Il luogo in cui fu ordita la congiura prese il nome di “u pizzone du mmal consuighj” vicino alla parrocchia rupestre di San Giovanni Vecchio.Teatro dell’assassinio fu una stradina laterale al Duomo che da allora fu rinominata “ Via del Riscatto”.
Il Conte venne trucidato pare a colpi di alabarda e del suo cadavere,orrendamente mutilato, fu fatto scempio.
Le maioliche di Mitarotonda sono mirabilmente dipinte su smalto crudo e cotte a gran fuoco,rispettando l’antica tradizione.La tecnica della spirale è il segno originalissimo che contraddistingue lo stile dell’opera e prende spunto dal concetto di spirale quale fenomeno della creazione universale.Altra caratteristica fondamentale delle maioliche dedicate alla storia di Matera è la visione dall’alto utilizzata con grande maestria per distribuire in maniera decorativa le figure nello spazio.
La cultura non si ferma.”.




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