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Martina Franca: dissequestrata una cava Dopo dieci mesi

Enrico Pellegrini

Di seguito il comunicato:

È stato notificato in data odierna il provvedimento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto con cui viene disposto il dissequestro delle aree operative e dei beni della IME Calcestruzzi 1976 srl, storica realtà industriale integrata nel settore estrattivo e della produzione di calcestruzzo attiva in Martina Franca da mezzo secolo.
Il provvedimento, firmato dal Sostituto Procuratore dott. Mariano Buccoliero, fa seguito al sopralluogo congiunto svolto in data 27 novembre 2025 dalla Capitaneria di Porto di Taranto, in coordinamento con ARPA Puglia, che ha accertato l’avvenuto completamento degli interventi di adeguamento impiantistico e ambientale, realizzati secondo le prescrizioni normative e sulla base del progetto redatto dall’ing. Alessandro Antezza, con direzione lavori affidata all’ing. Martino Pastore.
La IME Calcestruzzi, difesa dagli avvocati Enrico Pellegrini e Luigi Palmieri, ha sin dall’origine del procedimento (risalente al febbraio 2025) adottato una strategia fondata su piena collaborazione con gli organi di controllo, trasparenza tecnico-amministrativa e rigorosa tracciabilità ambientale.
A margine del provvedimento, l’avv. Pellegrini ha dichiarato << Siamo pienamente soddisfatti dell’esito del procedimento, che conferma la serietà del lavoro svolto e la correttezza delle scelte tecniche adottate. Desidero esprimere il nostro apprezzamento per il senso di equilibrio e di rigore dimostrato dagli organi accertatori, in particolare dalla Capitaneria di Porto, dall’ARPA Puglia e dalla Procura della Repubblica di Taranto che, prima con il dott. Francesco Ciardo e oggi con il dott. Mariano Buccoliero, hanno garantito una lettura costruttiva dell’attività difensiva, attenta ai profili tecnico-ambientali e fondata sul merito, riconoscendo la piena regolarizzazione dell’impianto e la sua conformità alle normative vigenti>>.
La società potrà ora procedere alla riattivazione immediata dell’attività di betonaggio, nel pieno rispetto delle prescrizioni ambientali e regionali, in attesa (parallelamente) della definizione del procedimento amministrativo per la riattivazione dell’attività estrattiva.
Il dissequestro consente di salvaguardare integralmente la base occupazionale aziendale, composta da 19 lavoratori e da altrettante famiglie martinesi.

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