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La sottosegretaria al Lavoro aveva l’addetto stampa in nero? Lui la porta in tribunale Teresa Bellanova, di Ceglie Messapica, esponente Pd, citata in giudizio, con l'altro parlamentare democratico Salvatore Capone, da Maurizio Pascali

teresa bellanova

salvatore caponeLa vicenda è raccontata dal Fatto quotidiano. Secondo quel giornale, Maurizio Pascali, ex collaboratore del partito democratico a Lecce, ha citato in giudizio Teresa Bellanova. La sottosegretaria al Lavoro, pugliese di Ceglie Messapica, fra l’altro ha un passato da sindacalista. Secondo Pascali, sia la Bellanova sia un altro deputato pugliese delle fila democratiche, Salvatore Capone, lo avrebbero pagato per tre anni con 600 euro netti e in nero. Li ha portati in tribunale. Il Fatto quotidiano ha cercato di avere dai due esponenti politici una risposta, una versione. Il legale Fernando Caracuta ha diffidato il giornale dal pubblicare “notizie palesemente false”. La questione verte su partita Iva, fatture, note di merito (che la Bellanova ritiene di aver firmato a causa di un “inganno” di Maurizio Pascali) e rivendicazioni dei due parlamentari nei confronti del collaboratore. La cui legale, Maria Lucia Rollo, prima ha tentato la conciliazione, come d’uopo. Adesso si va a giudizio. Ovvietà finale: fino a prova del contrario tutti hanno ragione.

(foto home page: Teresa Bellanova, fonte ilfattoquotidiano.it; foto interna: Salvatore Capone, fonte Camera dei Deputati. L’inserimento delle foto in questo ordine non dà maggiore visibilità ad una di esse rispetto all’altra in quanto non è solo l’accesso dalla home page a rendere consultabile l’articolo)

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