La settimana in tour per l’Italia, dalle aziende che investono e da quelle in crisi. Brescia, Savona, Terni, Trieste, la Sardegna, Taranto. Nella città pugliese Matteo Renzi, presidente del Consiglio, non è escluso prenda contatto con l’Ilva andando direttamente al siderurgico, per parlare lì con il management. E ascoltare anche i lavoratori, chissà.
C’è, riguardo all’Ilva, anche da chiarire cosa fare dei soldi, un miliardo 200 milioni, sbloccati dal giudice di Milano (erano stati sequestrati ai Riva) per metterli a disposizione della gestione commissariale, come chiesto da Pietro Gnudi, commissario Ilva. Servono per risanamento e sviluppo, quei fondi. Risanamento: ma di cosa? Prima il siderurgico e poi l’ambiente esterno o il contrario? Una decisione importantissima da prendere.
Il tour di Renzi non è iniziato da Taranto. Stamani a Brescia. Partecipa, alla Palazzoli, all’assemblea annuale degli imprenditori bresciani. Un corteo di ottocento lavoratori è partito dalla Ori Martin, organizzato dalla Cgil e dalla Fiom. Sindacati che fra l’altro contestano alla Palazzoli di avere messo in ferie “forzate” il personale, in occasione della visita di Renzi.
I manifestanti preannunciano anche un drone con quattro striscioni: articolo 18, diritti dei lavoratori, i manganelli di Roma dell’altro giorno. Ancora: manifestazione degli antagonisti, in occasione della visita di Renzi a Brescia. Antagonisti che vengono tenuti a quattrocento metri di distanza dalla sede che ospita il premier.
E oggi è l’inizio.