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Martina Franca: quaranta anni fa, il carabiniere Antonio Chionna ucciso dai terroristi nella rapina in banca La mattina del 3 giugno 1980

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Ieri a Martina Franca è stata scoperta la lapide commemorativa della visita di Sandro Pertini, quaranta anni fa. Quello stesso 1980 il presidente della Repubblica fu ancora a contatto con una IMG 20200602 WA0029famiglia di Martina Franca: la famiglia di una vittima del terrorismo.

Di seguito il comunicato:

Ricorre oggi il quarantesimo Anniversario del sacrificio dell’Appuntato dei Carabinieri Antonio Chionna avvenuto nella filiale della Banca Commerciale Italiana di Martina Franca. In quel tragico 3 giugno del 1980 si consumò una rapina ad opera del gruppo terrorista “Prima Linea” che assaltava le banche con lo scopo di “autofinanziare” la propria attività criminale finalizzata a sovvertire l’ordinamento sociale e istituzionale dello Stato. Correva il periodo storico divenuto tristemente famoso come “anni di piombo”.
Antonio Chionna non ebbe un attimo di esitazione nell’atterrare e neutralizzare uno dei criminali in un violento corpo a corpo ma le sue mani forti di ragazzo del Sud, abituato a lottare per rincorrere i suoi sogni, non poterono fermare le pallottole vigliaccamente sparate a bruciapelo.

IMG 20200602 WA0032L’ultimo numero della rivista istituzionale dell’Arma Benemerita, “il Carabiniere”, gli ha dedicato un ampio servizio che racconta i suoi 50 anni di vita, la sua carriera, la cronaca del suo sacrificio, il suo vissuto di sposo affettuoso e premuroso padre di famiglia. E cita le motivazioni che gli hanno valso la massima onorificenza della Medaglia d’Oro al Valor Militare. Il valore di quella medaglia non sta nella sola, doverosa trasmissione della memoria del gesto estremo di un eroico servitore dello Stato ma è radicato nel concetto stesso di Democrazia così come ce lo descrisse un’altra vittima del terrorismo, Aldo Moro: “la democrazia non è solo espressione della libertà, ma anche approfondimento della dignità umana nel suo pieno significato”. Parole come quelle del grande statista e gesti come quello di Antonio Chionna hanno marcato il confine tra la lucida follia del terrorismo e la salda tenuta dei valori dello Stato che, contro il terrorismo, ingaggiò e vinse una delle sue battaglie più difficili. Stati d’animo di un popolo che seppe reagire con le sue forze migliori e per cui è doveroso ricordare, soprattutto a chi quegli anni non ha vissuto, i giovani, quanto sia difficile raggiungere e mantenere la pace sociale. Ma il dovere della memoria passa anche attraverso piccoli gesti che, nonostante siano lontani dal clamore della cronaca, sono egualmente commoventi e carichi di significato. Come la piccola e umile targa che la Comunità della Parrocchia Sant’Antonio di Martina Franca, cui Antonio Chionna era particolarmente legato, ha voluto accogliere nella sacrestia del Parroco Don Mimmo Sergio. Pochi centimetri quadrati apposti su un muro bianco ma più che bastevoli a descrivere il grande cuore dell’eroe Antonio Chionna.

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