Sentenza di primo grado prevista a novembre. Sono arrivate le richieste dell’accusa: otto condanne la più pesante delle quali, dodici anmi, a carico di Giovanni Di Guardo. Si tratta dell’ufficiale della Marina militare che era a capo dell’ufficio acquisti a,Taranto. Arrestato nel 2016. Fu un imprenditore a denunciare quello che riteneva un vero sistema di corruzione: per vincere gli appalti erano necessarie tangenti, questo il senso dell’inchiesta e del processo.
Richiesta di otto anni di reclusione per Elena Corina Boicea, compagna di Di Guardo e dai cui conti correnti (secondo l’accusa) sono transitate le tangenti; otto anni, la richiesta pure per Marcello Martire, dipendente civile della Difesa; sei anni per la tenente Francesca Mola, ex responsabile dell’ufficio contratti della direzione di commissariato a Taranto. Quindi altre condanne tra i cinque anni e cinque mesi e i tre anni e tre mesi di carcere richieste per tre imprenditori e la richiesta di condanna a due anni e quattro mesi per due ufficiali di Marina imputati per traffico di influenze illecite.