Siccome questo non è un partito alla vecchia maniera e siccome tu sei figlio di un vecchio democristiano, se vuoi puoi andartene. Fonda un altro partito e ci alleiamo.
Ancora: ogni volta che parli ci fai perdere tre o quattro punti nei sondaggi. Stando ai bene informati, Silvio Berlusconi ha detto queste parole a Raffaele Fitto, durante la riunione dell’ufficio di presidenza di Forza Italia.
A Raffaele Fitto oggi non andava bene che i 36 parlamentari membri dell’ufficio di presidenza dovessero dare l’assenso alla linea del partito, senza che se ne fosse dibattuto. Così, lo sfogo di Berlusconi. Linea del partito, quella voluta dal capo, che è in sintesi così: dobbiamo esserci, nelle riforme, altrimenti se le fanno da soli. Raffaele Fitto, leader pugliese di Forza Italia e recordman di consensi alle elezioni europee di quattro mesi fa, da mesi invoca un cambio di passo, la necessità di ribadire che Forza Italia è opposizione al governo. Soprattutto, la chiarezza nel ribadire, da mesi in qua, che non vuol essere trattato da yesman (glielo ha riconosciuto pure Nichi Vendola).
Oggi, in ufficio di presidenza, con quelle parole di Berlusconi, è praticamente andata in scena la resa dei conti. Chissà perché, torna alla mente quella clamorosa immagine che tutto il mondo vide, quattro anni e mezzo fa, il 22 aprile 2010. La scena di Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini durante la drammatica direzione nazionale del Pdl, con Fini a dire “che fai, mi cacci?”.
Berlusconi, a distanza di quattro anni e mezzo, si è scagliato contro Fitto. Com’è lontano il tempo in cui lo definiva il suo delfino.
Dall’agenzia Ansa:
Risposta di Fitto, che ha votato ‘no’ sul documento: finisco qui che è meglio.
(foto Berlusconi-Fitto: fonte agenparl.com, foto Berlusconi-Fini: fonte temis.blog.tiscali.it)