Di seguito il comunicato:
Residenti sfrattati, affitti alle stelle, trasporti al collasso, città d’arte invase, borghi trasformati in parchi giochi, attività locali soffocate da catene internazionali. Il turismo può essere una risorsa ma, se mal gestito, si trasforma in un boomerang in grado di soffocare qualunque destinazione da sogno, snaturata per soddisfare un turismo che consuma e non restituisce. È da questo presupposto che prende il via la lucida quanto doverosa disamina a cui, nel libro “Overtourism – L’era del viaggiatore globale” (Youcanprint, 2024, 240 p.), Alessandro Zezza sottopone quello che viene a buon diritto considerato l’opposto del Turismo Responsabile.
Perché il turismo di massa sta diventando insostenibile? Quali sono le vere cause del sovraffollamento turistico? Esistono soluzioni per evitare il collasso delle nostre città?
Queste alcune delle domande a cui il volume – disponibile online su IBS e Amazon sia in formato e-book che con copertina flessibile – si propone ambiziosamente di fornire una risposta, attraverso una narrazione accattivante e completa. Non soltanto dunque un’analisi teorica, ma un viaggio tra numeri, esperienze reali e strategie per un turismo più sostenibile, “Overtourism – L’era del viaggiatore globale” è il primo libro in Italia che affronta il fenomeno dal punto di vista di un imprenditore del settore turistico. Un testo ricco di contenuti, che compendia una materia complessa, ma in cui l’autore non ha di fatto mai rinunciato alla linea d’orizzonte rappresentata da una scrittura particolarmente scorrevole, in grado di offrire uno spaccato su un fenomeno di primaria importanza di cui, dietro le quinte dei mass media, si parla già da lungo tempo ma senza aver compreso fino in fondo perché e come di debba con urgenza invertire la rotta tracciata dai trend turistici del momento.
Non solo una guida per comprendere l’overtourism, ma un viaggio attraverso i meccanismi nascosti di un’industria capace di generare meraviglia e distruzione al tempo stesso. Un invito a riflettere su come il nostro modo di viaggiare stia trasformando le destinazioni, spesso a un costo altissimo per chi le vive ogni giorno. Perché il turismo non è solo un’esperienza personale, ma una forza globale che può plasmare il futuro di intere comunità: ogni passo compiuto in una città d’arte, ogni foto scattata su una spiaggia incontaminata, ogni recensione lasciata online ha un impatto più profondo di quanto immaginiamo.
Due le diverse definizioni di “overtourism”, di pari importanza, stabilite dall’agenzia delle Nazioni Unite e spiegate nella prefazione dal senatore Dario Stefano, Manager e docente universitario Ideatore leggi Enoturismo e Oleo turismo: la prima è “l’impatto del turismo su una destinazione, o parti di essa, che influisce eccessivamente sulla qualità della vita dei cittadini e/o sulla qualità delle esperienze dei visitatori in modo negativo”; ma si parla di overtourism anche come di “destinazioni in cui ospiti, locali o visitatori, hanno la sensazione che ci siano troppi visitatori e che la qualità della vita nell’area o la qualità dell’esperienza si sia deteriorata in modo inaccettabile”. La soluzione al problema? “Considerare i turisti come residenti temporanei, lavorando a una politica turistica che promuova l’impegno dei visitatori e dei residenti e costruire una città per tutti”. Conoscenza e formazione, i due pilastri di questo nuovo approccio che porterebbe a considerare le altre forme di turismo che ampliano e arricchiscono l’offerta turistica delle grandi città d’arte e delle località più rinomate.
Un ulteriore punto chiave, la contraddizione che sottende l’idea di turismo diffusa nell’opinione pubblica, spiegata nel libro da Raffaele De Santis, Presidente di Federalberghi Lecce, ovvero che “chiunque di noi pensa che più gente ci sia in un luogo, più sia possibile una crescita turistica e – di conseguenza – economica e sociale. Invece non è così e la curva, il picco che genera la discesa, è un fenomeno da affrontare con serietà e scelte di pianificazione strategica. L’altra faccia di tale fenomeno, l’altra faccia dell’overtourism è il leakage”.
Ecco perché il libro di Alessandro Zezza rappresenta un’importante risorsa per professionisti del settore, operatori delle destinazioni, ma anche studiosi e appassionati viaggiatori che desiderano approfondire la tematica, viaggiare in maniera consapevole e scoprire le migliori pratiche per promuovere un turismo equilibrato, rispettoso delle comunità locali e dell’ambiente.
L’autore
Alessandro Maria Zezza, nato il 23 ottobre 1975 a Maglie, in provincia di Lecce, è un imprenditore con oltre vent’anni di esperienza che ha saputo anticipare le tendenze più importanti del mercato e dell’ospitalità. Sotto tutti i punti di vista, Alessandro non ha mai smesso di investire nella sua terra, in primis dando nuova vita a una masseria che ha trasformato in una delle strutture più iconiche della Puglia. La sua capacità di guardare oltre l’orizzonte lo ha portato a implementare strategie e servizi che hanno stabilito nuovi standard nel settore. Questo traguardo, premiato con riconoscimenti prestigiosi come gli Hospitality Hotel di Unioncamere nel 2008 e 2009, ha consacrato la Masseria Panareo come il miglior hotel d’Italia.
Come Consigliere Comunale a Uggiano La Chiesa tra il 2005 e il 2010 e, successivamente, come Consigliere di Federalberghi Lecce, ha lavorato per promuovere un turismo sostenibile, capace di rispettare l’ambiente e creare opportunità per le comunità locali.
Nel 2021 è stato insignito del prestigioso Premio Industria Felix, un riconoscimento che celebra l’eccellenza imprenditoriale italiana e che ha confermato il valore del suo lavoro manageriale nel settore. Nel 2023 ha organizzato i primi Job Day nel Salento, coinvolgendo oltre 80 aziende, istituti di formazione e più di 300 giovani talenti, con l’obiettivo di creare nuove connessioni nel mondo dell’ospitalità.
Dal 2024, Alessandro è Presidente dello storico consorzio turistico Puglia DOC, un ruolo che lo vede impegnato nella promozione della Puglia come destinazione di eccellenza a livello internazionale. In questo contesto, ha lanciato il suo nuovo progetto, SOLD OUT, una piattaforma innovativa che punta a trasformare il modo in cui gli operatori del settore gestiscono le loro strutture.