Di Nino Sangerardi:
La città di Helsinki, capitale della Finlandia, omaggia il capolavoro pasoliniano Il Vangelo secondo Matteo. Dal 31 maggio al 6 luglio 2025, il foyer dell’ Helsinki Music Centre ospita la mostra fotografica dedicata a Il Vangelo secondo Matteo (1964), capolavoro di Pier Paolo Pasolini.
Iniziativa promossa dall’Istituto Italiano di Cultura di Helsinki in occasione del 50° anniversario della scomparsa dell’intellettuale, che rende omaggio a una delle opere più intense e rivoluzionarie del regista friulano.
Una rassegna che presenta la selezione completa dei 50 scatti fotografici realizzati sul set da Domenico Notarangelo, testimone privilegiato di quell’esperienza cinematografica.
Celebre come ” Il ladro di anime” per la sua capacità di cogliere l’interiorità dei soggetti ritratti, Notarangelo ha saputo documentare, con sensibilità e rigore, la dimensione spirituale e umana che permea l’opera cinematografica pasoliniana.
L’esposizione curata da Antonio Calbi, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi e da Giuseppe Decio Notarangelo, presidente dell’Associazione culturale Pasolini Matera, impegnata nella tutela e valorizzazione dell’archivio fotografico e documentale del fotografo lucano.
“Quella di Helsinki- rileva Giuseppe Notarangelo– rappresenta la quarta tappa di un progetto espositivo internazionale che da un anno a questa parte ha già toccato tre prestigiose sedi europee: l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi diretto da Antonio Calbi, l’Istituto di Bruxelles sotto la direzione di Pierre di Toro e l’Istituto di Strasburgo diretto da Giovanni Grussu. In ciascuna di queste sedi, la mostra ha proposto un dialogo originale tra immagine fissa e immagine in movimento, offrendo una riflessione sulla radicale attualità dell’opera pasoliniana. Il Vangelo secondo Matteo, girato con attori non professionisti e ambientato in paesaggi arcaici del Sud Italia, è un film che si discosta dalle convenzioni del cinema religioso per proporre una lettura autentica, spoglia e profondamente politica del messaggio cristiano. Pasolini, poeta, regista e intellettuale tra i più lucidi del Novecento, ha usato il linguaggio del cinema come strumento per interrogare le contraddizioni della modernità e dare voce agli ultimi”.
La mostra è a ingresso libero.