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“Non si prevedono giorni tranquilli”, la testimonianza di un imprenditore pugliese negli Usa Marcello Miali, originario di Martina Franca: allentamento misure Covid ma anche la grave tensione per il caso Floyd

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Scrive Marcello Miali, imprenditore di Martina Franca residente in New Jersey:

Sono tempi difficili per il mondo intero e per gli Stati Uniti non si prevedono giorni tranquilli. Anzi. Mentre le restrizioni si allentano e la paura per il Coronavirus diminuisce, nelle maggiori città d’America migliaia di dimostranti scendono in strada per esprimere il loro sdegno per la morte di George Floyd e protestare contro il razzismo. Ma andiamo per gradi. In tutto il Paese cadono le misure più restrittive anti-pandemia. A New York, uno degli Stati più colpiti dal Covid-19, i ristoranti all’aperto riapriranno il 15 giugno, mente il 22 toccherà ai parrucchieri. Tutte le attività dovranno rispettare, ovviamente, le regole di distanziamento sociale e igiene. Ogni Stato sta decidendo il piano di riapertura in base alle proprie esigenze, politiche e di salute pubblica. Non tutti gli operatori, però, vogliono riaprire. C’è chi teme che le nuove regole siano difficili da applicare in ambienti più piccoli ma soprattutto che i ricavi previsti non siano sufficienti a giustificare la riapertura. Permane, però, un ottimismo di fondo sulla possibilità di tornare a vivere “normalmente”. L’economia è stata fortemente penalizzata anche qui, ma meno che in Europa visto e considerato che i grandi player dell’informatica e delle biotecnologie hanno sede negli States. I settori più colpiti sono hospitality e l’entertainement, che, grazie all’allentamento delle misure anti-Covid, iniziavano a progettare il futuro. Almeno fino alla scorsa settimana, quando George Floyd, il 46enne afroamericano morto durante un arresto eseguito dalla polizia di Minneapolis. Questo evento ha fatto esplodere rabbia e tensione.
Nella città di New York è stato imposto il coprifuoco sulle orme di Los Angeles, Chicago e Philadelphia. A Washington (la capitale del Paese ndc), gli uomini della Guardia nazionale e le truppe regolari sono già stati dispiegati e migliaia di persone sono state arrestate. In quasi tutte le principali città americane la protesta ha invaso strade e piazze. Tanti, purtroppo, anche gli atti di vandalismo: danneggiamenti, auto della polizia e negozi e incendiati. Le vetrine del ristorante di alcuni miei amici sono state distrutte e tante piccole attività sono state saccheggiate e prese d’assalto. Purtroppo in mezzo a tanti manifestanti pacifici si nascondono gruppi di teppisti che approfittando della situazione rubano e assaltano. La tensione è alta. Ma della parte “sana” della protesta fanno parte, ormai sempre più spesso, proprio gli agenti di polizia (inclusa quella di Minneapolis), che in alcuni casi hanno preso parte alle manifestazioni. Insomma, non si prevedono giorni tranquilli.

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