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Daniele Bosio, ambasciatore originario di Taranto, prosciolto dall’accusa di pedofilia nelle Filippine. Dopo 20 mesi, anche di carcere Era imputato con l'ipotesi di avere adescato e portato in albergo dei bambini

daniele bosio

daniele bosioLibero e già tornato a Roma. Daniele Bosio, l’ambasciatore di origine tarantina, è stato prosciolto dall’accusa di avere violato le normative sui minori, nel processo svoltosi nelle Filippine. Il diplomatico italiano, peraltro, nelle Filippine è rimasto trattenuto, venti mesi, anche in galera, per via dell’accusa mossa nei suoi confronti: avere adescato dei bambini e averli portati in albergo. Era stato anche sospeso, nel suo ruolo di diplomatico in Turkmenistan. Adesso è tutto finito, secondo quanto ha riportato, in Italia, il Sole 24 ore. Ma quei venti mesi di vita, carcere compreso, lì e in chissà quali condizioni, a Bosio chi li restituirà.


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