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Puglia: tasso di ospedalizzazione per corona virus superiore alla media nazionale Rapporto Gimbe

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Di Francesco Santoro:

Riflettori puntati su alcune aree del centro-sud e sulla Puglia. Il nuovo report settimanale della Fondazione Gimbe sull’evoluzione della pandemia da Covid-19 parla chiaro. In Puglia il tasso di ospedalizzazione è del 5,6 (5,2 sette giorni fa). Peggio nel Belpaese hanno fatto Lazio (12,2), Liguria (10,6), in Campania (7,8), Sardegna (7,4), Sicilia (6,2). Dati superiori alla media nazionale (5,5). Complessivamente in Italia i ricoveri da Coronavirus, in due mesi, sono passati da 732 a 3.048 (pazienti con sintomi non gravi) e da 49 a 271 (terapia intensiva).
«Iniziano ad emergere differenze regionali rilevanti-afferma Cartabellotta-. Che la situazione nazionale sia sotto controllo è documentato anche dalla composizione percentuale dei casi attualmente positivi che si mantiene costante dai primi di luglio- prosegue Cartabellotta-. Mediamente il 93-94% dei contagiati sono in isolamento domiciliare perché asintomatici o oligosintomatici; il 5-6% sono ricoverati con sintomi e quelli in terapia intensiva sono lo 0,5%. Tuttavia, anche per questo indicatore le differenze regionali accendono ulteriori spie rosse». In questo caso, la percentuale dei casi ospedalizzati è superiore alla media nazionale in Puglia (9,2%), Sicilia (11,1%), Lazio (10,2%) e Liguria (9,6%). «In assenza di variabili che portino ad una flessione della curva, bisogna prendere atto che il progressivo incremento dei casi attualmente positivi inizia a determinare dapprima segni di sofferenza del sistema di tracciamento da parte dei servizi territoriali e poi di sovraccarico ospedaliero, in particolare nelle regioni del centro-sud- conclude il presidente di Gimbe-. Solo il potenziamento territoriale della gestione della pandemia permetterà di rallentare la risalita della curva epidemica: da un consistente rafforzamento del sistema di testing & tracing a misure adeguate di isolamento domiciliare per evitare contagi intra-familiari; da un’estensiva copertura della vaccinazione antinfluenzale – non solo delle categorie a rischio -, al monitoraggio attivo dei pazienti in isolamento domiciliare».




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