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Ritrovato in un deposito nelle campagne fra Barletta e Canosa di Puglia il carico di farmaci rubato in autostrada Anche medicine oncologiche. Il 4 luglio l'assalto del commando al tir in A16

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Di seguito un comunicato diffuso dalla polizia:

Intorno alle 13 di ieri il personale della Squadra di P.G. del compartimento Polizia Stradale di Bari diretto dal dirigente superiore Luca Speranza, rinveniva e sottoponeva a sequestro una cospicua parte del carico di farmaci rapinati sulla A/16 il 4 luglio scorso ai danni di una società di autotrasporti specializzata nella movimentazione di farmaci.

Ad operare un agguerrito sodalizio militarmente organizzato, armato ed attrezzato con utensili professionali (si riscontrava l’utilizzo di cesoie idrauliche, troncatrici di grosse dimensioni) utilizzati per forzare la cabina di guida del mezzo aggredito e così impedire ogni possibile fuga degli autisti, poi sequestrati.

Il carico asportato risultava composto anche da preziosi medicinali salvavita per cure oncologiche e psicofarmaci indispensabili per terapie ospedaliere, sottoposti alla conservazione a temperatura controllata.

L’allarme sanitario lanciato anche dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), innescava un immediato ed incessante dispiegamento di forze investigative sul territorio, attesa l’estrema pericolosità di una potenziale reimmissione dei farmaci sui mercati illeciti anche frontalieri, tenuto conto dei rigidi protocolli di conservazione imposti dalla normativa vigente.

L’attività info/investigativa caratterizzata dall’utilizzo sia delle metodiche tradizionali che di quelle tecnologicamente più all’avanguardia, permettevano agli investigatori di individuare il quasi inaccessibile “deposito” utilizzato dai malviventi ed il ritrovamento di parte del carico nelle campagne tra Canosa di Puglia e Barletta, non molto distante dal luogo di consumazione della rapina.

Sono ancora in corso attività investigative coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia, finalizzate all’individuazione di tutti i componenti della banda autrice del gravissimo atto predatorio. Valore della merce sequestrata circa 900mila euro.




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