Viene chiamata festa del lavoro, in realtà dall’origine è la festa dei lavoratori. Raccontarla quest’anno è estremamente complicato. Si potrebbe dire, come ormai da svariati anni, che manca il festeggiato. Ma non è neppure esaustivo del discorso. Perché quest’anno l’emergenza corona virus ha causato una crisi senza precedenti e, per l’Italia, alle “normali” difficoltà lavorative, se ne è dunque aggiunta una enorme. A chi non ha lavoro, a chi lo vede fortemente a rischio, ma anche a chi di lavoro è morto per salvare le vite degli altri, a chi sta svolgendo eroicamente il proprio lavoro a tutela della salute dei cittadini e a chi adlavora ogni livello lavora per garantire la sicurezza pubblica, a chi giocoforza sperimenta la forma di lavoro del futuro che è già presente, a chi… inevitabilmente ci si dimentica sempre di qualcuno, insomma a tutti, buona festa del Lavoro in questo anno che passerà alla,storia dell’umanità e che deve servire per riappropriarci appieno del valore umano, nel lavoro. E ora, di seguito, lo stralcio del discorso in.occasione della Festa del Lavoro, da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:
Attraversiamo un passaggio d’epoca pieno di difficoltà. Riusciremo a superarle. Per la ripresa sono necessarie indicazioni -ragionevoli e chiare- da parte delle istituzioni di governo ma, oltre al loro rispetto, è soprattutto decisiva la spontanea capacità di adottare comportamenti coerenti nella comune responsabilità di sicurezza per la salute. Occorre, inoltre, un responsabile clima di leale collaborazione tra le istituzioni e nelle istituzioni.
Viviamo questo Primo maggio con il pensiero all’Italia che vuole costruire il suo domani. Non ci può essere Repubblica senza lavoro, come afferma solennemente il primo articolo della nostra Costituzione.
