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Vieste: Baia dei Campi, che giace nel disinteresse Asta per la vendita andata deserta quattro volte

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Di Nino Sangerardi:

A nessuno interessa,fine febbraio 2020, il complesso turistico incompiuto situato nei pressi di Vieste,provincia di Foggia.
Messo all’asta,dal Dipartimento sezione demanio e patrimonio della Regione Puglia, per ben quattro volte—ultimo bando in data 11 giugno 2018 al prezzo di 8.460.000,00 euro—non c’è stata alcuna offerta di acquisto da parte di società,cordate imprenditoriali,gruppi associativi,fondazioni di qualsiasi genere.
Pertanto quel che resta del Centro pilota per lo sviluppo integrato del turismo in Puglia,sito in Baia dei Campi proprietà della Regione, è perso nel degrado.
Nel frattempo si registra un notevole contenzioso.
Per esempio,a fronte degli ultimi incarti disponibili, Italscavi spa di Campobasso(aggiudicataria della gara per la costruzione di fabbricati e infrastrutture),vista la decisione della IV sezione civile del tribunale di Bari,è creditrice della Regione Puglia di euro 5.548.560,16. Il dispositivo del Giudice notificato il 30 luglio 2015.
Dopo 120 giorni la Regione non paga e di conseguenza Italscavi invia precetto di 5.550.292,07 euro. Risposta dei vertici politici regionali?Nessuna. Quindi il pignoramento della somma presso il Banco di Napoli, tesoriere della Regione.
Presidente e assessori regionali impugnano la sentenza,tramite l’avvocato esterno Mario Spinelli. L’esecuzione del sequestro di pubblico denaro è stata provvisoriamente bloccata dalla Corte d’Appello barese. Si è in attesa del verdetto giudiziario.
Baia dei Campi viene ideata nell’anno 1984 dalla Regione,insieme al Centro previsto per Otranto, quale punto strategico per le attività turistiche pugliesi.
Inizio lavori a metà 1988. Affidati a Italscavi spa e Icamar srl e Trisciuglio srl(Fg) e Giannotta Leonardo Cannole(Le) e Diemme Costruzioni Otranto.
La giostra dei finanziamenti parte con 23 miliardi di lire della Regione e 38,86 elargiti dallo Stato, mentre il Ministero del Bilancio ne revoca 19.
Tra manufatti aggiuntivi e varianti l’importo complessivo presunto è di 95 miliardi di lire,di cui 45 per Baia dei Campi. Qui il progetto dell’arch. Paolo Portoghesi immagina un albergo di 360 posti letto,piscina olimpionica,campi tennis,ristoranti,sala congressi,pista da ballo.
Nel 1999 la Commissione di collaudo firma il certificato con riserva. Nasce pertanto la diatriba amministrativa fra Assessorato lavori pubblici della Regione e Italscavi spa, in merito a documenti mancanti e ripristino infrastrutture realizzate in difformità.
Passano gli anni segnati da operazioni peritali, consulenti di parte,espropri e fornitura arredi,superfici ammalorate,udienze e decreti ingiuntivi,dispositivo della Corte di Cassazione,tentativi di conciliazione. Soprattutto “…abbandono e degrado del cespite edificato in agro Baia dei Campi”. Si ammira comunque il grande immobile a forma ottagonale,disposto su tre piani oltre il seminterrato,zona alberghiera con 171 camere e servizi,scuola alberghiera e stanze per il personale,ristorante con 400 posti,sala conferenze,lavanderia industriale ,garages,impianti di illuminazione,due piscine,parcheggio,aiuole,due campi da tennis,un’area scoperta complessiva di 36.100 metri quadri.
Dentro l’elenco delle opere pubbliche incompiute pugliesi,certificato ultimamente dal Ministero delle Infrastrutture, si riscontrano sia il Centro turistico di Baia dei Campi sia quello di Otranto(laghi Alimini).
Un esempio brillante di uso del pubblico denaro.




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