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Fruit Logistica di Berlino, presente Confagricoltura Taranto Per lanciare l'agroalimentare ionico

Berlino 2019 fruitlogistica

Di seguito un comunicato diffuso da Confagricoltura Taranto:

Oltre 78.000 visitatori professionali provenienti da 130 Paesi, più di 3.200 espositori, 539 dei quali italiani. Fruit Logistica, anche quest’anno, si conferma la piazza più importante per capire dove va il mondo dell’ortofrutta fresca. In questi giorni, infatti, l’intera filiera del settore ortofrutticolo si ritrova a Berlino per mettere in vetrina il meglio delle produzioni e delle soluzioni.

Appuntamento da non perdere, per l’apertura della kermesse tedesca di mercoledì 6 febbraio scorso, la tavola rotonda “L’innovazione parla italiano: il settore dell’ortofrutta nel contesto globale” organizzata a Berlino dall’Ambasciata d’Italia in Germania, con Confagricoltura e Fruitimprese. “L’ortofrutta – ha ricordato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – è una ricchezza nazionale da valorizzare, che può e deve crescere di più, consolidandosi sui mercati esteri, grazie all’innovazione. Va decisamente superato anche il deficit logistico e infrastrutturale che penalizza le nostre imprese”.

“Dobbiamo impegnarci su due fronti aperti – ha sottolineato ancora Giansanti – quello dell’innovazione e quello della competitività delle imprese, che passa indissolubilmente dalla logistica: il fatto è che l’agroalimentare italiano non dispone ancora di un sistema moderno efficiente per trasportare la propria merce”. Per il presidente di Confagricoltura l’innovazione incentiva e genera la ricchezza di un settore, ma occorre investire nella modernizzazione delle infrastrutture e nella diffusione delle più avanzate tecnologie per rendere le imprese agricole più competitive, aumentandone la produttività e riducendone i costi di produzione. L’opportunità di incorporare nelle filiere la nuova tecnologia blockchain, ad esempio, consente, con l’ausilio delle piattaforme informatiche avanzate, una completa tracciabilità dei prodotti e dei processi produttivi garantendo un controllo continuo sulla qualità e la valorizzazione di tutte le fasi “dalla terra alla tavola”.

“Dinamiche che bisogna saper cogliere anche a livello locale”, sottolinea il presidente di Confagricoltura Taranto, Luca Lazzàro, che è a Berlino per una serie di incontri e iniziative: “Stiamo lavorando – spiega – per tessere la nostra tela di relazioni, contatti fondamentali per costruire un’idea di sviluppo che inglobi l’agroalimentare del Tarantino, puntando sull’innovazione e sfruttando gli spazi enormi che il Porto di Taranto potrà offrire in termini di logistica e di mercati. Frutta e ortaggi freschi e trasformati ‘made in Italy’ hanno un valore di produzione che supera i 12 miliardi, ossia un quarto del totale della produzione agricola nazionale, e in questa prospettiva è vitale inserire Taranto che, non dimentichiamolo, è al centro del Mediterraneo”.

Giornate intense, dunque, a partire dall’evento in Ambasciata mercoledì sera e continuando giovedì con la visita allo stand della Regione Puglia nel quartiere fieristico: “Con Alessandra Pesce, sottosegretaria al Mipaaft, e il presidente Apeo Giacomo Suglia, abbiamo fatto il punto sulle azioni strategiche di cui necessita la nostra economia pugliese, non ultima l’innovazione varietale, ma abbiamo anche ragionato di presenza sul mercato e soprattutto di politiche del lavoro in agricoltura, tema a noi caro perché sono necessari interventi urgenti per eliminare storture e immaginare nuovi modelli”.

“Incontri importantissimi – commenta Lazzàro – perché abbiamo messo al centro dei diversi tavoli il tema del rilancio di Taranto sfruttando la formidabile leva dell’agroalimentare. Un obiettivo raggiungibile sia ipotizzando d’inserire l’agroindustria nel percorso del CIS – Contratto Istituzionale per Taranto, grazie al confronto con la sottosegretaria Pesce, sia proiettandola nella prospettiva dello sviluppo logistico del Porto di Taranto, sia rafforzando il legame con operatori storici come Gino Peviani, associato di Confagricoltura Taranto che da diversi lustri ha scommesso e investito sulle potenzialità dell’agroalimentare ionico. Tenere assieme tutto ciò – conclude Lazzàro – è la vera sfida che abbiamo davanti”.

 




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