A Bari, come riporta il Corriere del Mezzogiorno, sono gli avvocati a venire incontro alla gestione della giustizia. L’Ordine forense impegna quarantatremila euro per computer e personale del tribunale che è “in affanno”, evidenzia l’edizione barese del quotidiano facente capo al Corriere della Sera.
Ci sono problemi di organizzazione anche altrove. Esempio: uffici del giudice di pace di Martina Franca. Dopo un ampio girovagare si è trovata una sistemazione, al piano terra di palazzo ducale. Finalmente, non più scartoffie in terra o nella sede ospitante (secondo qualche denuncia) pure i topi. Ora sì che si sta bene, perché c’è stata anche la riorganizzazione degli uffici comunali, in quel palazzo, e per l’ufficio giudiziario si è decisa la sistemazione descritta anche nella foto. Ecco: nell’immagine, ecco a voi signore e signori l’aula di udienza. Quella stanzetta disordinata, con poco spazio e tanta gente, quattro tavoli messi lì, è l’aula di udienza dell’ufficio giudiziario di Martina Franca. Della stampa che sembra richiamare una piscina o qualcosa di simile, proprio accanto alla scrivania da cui si pronunciano le sentenze, ne vogliamo parlare? Cioè, quella sarebbe una stanza in cui si decidono i destini delle persone. Stanza di un’istituzione come la magistratura. Richiesto un parere al commissario straordinario del Comune di Martina Franca, su come fosse possibile autorizzare una sistemazione (per le feste, c’è da aggiungere) del genere, “la questione della sistemazione degli uffici del giudica di pace non è di competenza comunale. In ogni caso, il commissario e la struttura comunale valuteranno ogni possibile miglioramento del servizio”. Ma il palazzo fa capo alla struttura comunale, non a quella della giustizia: che spazi siano stati concessi, all’amministrazione della giustizia, è ciò che va approfondito, no?