
La Tarsu, ad esempio, rimane in vita a Vercelli e lì si parla apertamente di “sospiro di sollievo per commercianti e titolari di immobili”, è scritto nell’edizione vercellese del quotidiano La Stampa. E in un Comune siciliano, Sciacca, la lettera congiunta delle opposizioni è finalizzata a tenere in vita la Tarsu per non gravare troppo sui contribuenti, soprattutto i più deboli. Dalle Alpi all’estremo meridione, insomma, ci si pone il problema. Soprattutto riguardo a quanto grava sulle tasche dei cittadini.
Giorni fa il sottoscritto evidenziò che il ritorno alla Tarsu si rendeva necessario anche per Martina Franca. A parte il fatto che è già pronta, perché per esempio le bollette dei rifiuti si pagano per le prime tre rate proprio riferendosi ai parametri Tarsu, questi gli altri motivi:
– meno costosa rispetto al tributo Tares per i cittadini che l’anno scorso pagarono 6 milioni 800 mila euro, cifra altina anche quella e da verificare meglio, ma certo non i quasi 9 milioni 200 mila euro deliberati dieci giorni fa dalla maggioranza di Franco Ancona (comprende anche la parte dei servizi, peraltro);
– il piano economico che origina il tributo Tares è un percorso a ostacoli: pieno di errori, di conti che non quadrano e un consigliere comunale di maggioranza ha perfino parlato, pubblicamente, di piano economico falso.
Certo, ci sarebbe da ricalcolare il bilancio, ma volendo e sapendolo fare, ci sono quattro settimane di tempo per gli amministratori pubblici. Insomma, la Tarsu consentirebbe ai cittadini di ritrovarsi qualche decina di euro di più in tasca e agli amministratori pubblici di togliersi dai pasticci in cui inevitabilmente finirebbero se solo qualcuno andasse ad approfondire i numeri ufficiali e le varie versioni del piano economico per la determinazione del tributo Tares. L’amministrazione comunale di Martina Franca, invece, si ostina ad andare avanti con il tributo Tares.
Dal canto suo, e questo è l’aspetto grave della questione-Tares secondo il sottoscritto (perché sulle scelte si discute, ma il silenzio sui numeri inoppugnabili: e dai) il sindaco Franco Ancona continua a non rispondere alla domanda, sempre la stessa, che da dieci giorni gli viene posta da qui. Lui non risponde. E la domanda, per lui, c’è anche oggi. Sempre la stessa. Ogni giorno. Riguarda proprio la scarsissima chiarezza dei conti che originano il tributo Tares.
Per lei, sindaco di Martina Franca, è normale che un conto riportante 334 mila euro e un conto che poi quei 334 mila euro non li riporta più, hanno lo stesso totale?
Questo totale è l’origine della determinazione del tributo Tares, che viene pagato con soldi dei cittadini: 9 milioni 168 mila 405,72 euro.
Agostino Quero
Di seguito, a colori e con il logo aziendale, il prospetto riassuntivo del piano economico presentato dalla Tradeco (gestore del servizio rifiuti) al Comune di Martina Franca il 2 settembre 2013; a seguire, monocolore, il prospetto riassuntivo del piano economico presentato dalla Tradeco al Comune di Martina Franca il 16 luglio 2013. Si notino, per ciascun prospetto riassuntivo, la voce CK (ammortamenti, per intendersi) e il totale:














