Di Nino Sangerardi:
“In data 3 novembre 2015 si è provveduto al pagamento delle sanzioni”. E’ quanto si legge in un documento reso pubblico, pochi giorni fa, dalla Banca Popolare di Bari. La multa è quella ratificata dalla Consob (commissione nazionale per le società e la Borsa).
Stante gli accertamenti ispettivi svolti dalla Banca d’Italia su incarico della Consob, periodo febbraio-aprile 2013, la stessa Commissione, tramite nota dell’8 luglio 2014, informa la Banca di aver avviato un procedimento sanzionatorio. Motivo? “Presunte violazioni normative poste in essere nella prestazione dei servizi di investimento”.
I vertici della Banca Popolare di Bari rispondono inviando memorie difensive a Consob. Quest’ultima con provvedimento del 29 maggio 2015 innova il regolamento in materia sanzionatoria, di cui alla delibera n.18750/2013.
L’ufficio sanzioni amministrative della Consob il 4 giugno 2015 notifica agli esponenti della Banca la relazione e le proposte di multa.
La Banca barese, rappresentata e difesa da “… primario studio legale”, presenta le controdeduzioni. In particolare respinge ogni addebito mosso dalla Consob.
Chiede l’archiviazione della procedura e di non applicare alcuna sanzione o di ridurre, in estremo subordine, le multe fino alla misura del minimo previsto.
Consob che cosa decide? Riconosce la marginalità dei fenomeni e pertanto riformula le sanzioni nel minor importo di euro 53mila per Banca Popolare di Bari e 36,5 ila euro per la controllata Cassa di Risparmio di Orvieto.