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Bari: Savino Parisi torna a casa, anche i fuochi di artificio per salutarlo Il boss uscito dal carcere friulano dopo l'assoluzione in appello per estorsione

locorotondo fuochi

locorotondo fuochiAnche i fuochi d’artificio per salutare il ritorno del boss a casa. Savino Parisi è uscito dal carcere di Tolmezzo (Udine) e nel quartiere Carrassi, non lontano dal penitenziario di Bari, si sono sparati, appunto, i fuochi. Nel quartiere Japigia, via Archimede, è la residenza di Parisi. Ha già firmato ieri, secondo l’obbligo di firma che ha nei confronti delle forze dell’ordine, e appunto dovrà farlo ogni giorno. Ma non sono i cinque anni di galera che gli erano stati inflitti per estorsione.

(foto: non strettamente connessa alla notizia)


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2 Comments

  1. “SSS”
    SAVINUCCIO SORVEGLIATO SPECIALE
    LA CITTA’ DI BARI NON HA BISOGNO DI LEGGENDA CRIMINALE

    I fuochi pirotecnici nel corso dei secoli hanno rappresentato la celebrazione della vittoria e la devozione ai santi nelle feste religiose.
    I cittadini di Bari assistono ormai da anni inermi e rassegnati anche alla esaltazione di un significato diverso dei fuochi pirotecnici: la esaltazione della criminalità barese contro ogni buon senso, ordinanza sindacale o tentativi della Questura solo in passato messi a segno.
    Al quartiere Libertà, dove a volte la simbologia religiosa si è mescolata con quella malavitosa con la presentazione di Gesù al tempio nella festa della Candelora e al quartiere Japigia, quartiere dalle positive caratteristiche urbanistiche europee, ieri si è aggiunto un altro luogo simbolo di tale significato : il carcere di Bari.
    Certo al “SSS”, a giudicare dal grande spazio narrativo riservato dai media per la sua scarcerazione, che rischiano di farlo entrare nell’alveo improprio della leggenda, si contrappone una città silenziosa e forse per tanti aspetti omertosa ma che ha in se il forte orgoglio di un riscatto meridionale ancora inespresso non per capacità ma per condizioni di crisi generale e di mancato sviluppo.
    La criminalità barese prima o poi farà i conti con questo orgoglio e coraggio ancora silenti dei cittadini baresi e di chi li rappresenta a giudicare anche, seppur timidi e tardivi, dagli accenni di indignazione e di reazione delle forze sane sociali, economiche e produttive che sembra non vogliano più rassegnarsi all’occupazione malavitosa del territorio e né tantomeno hanno bisogno di una leggenda criminale.

    Bari, 15 gennaio 2016

    Matteo Magnisi
    Educatore volontario
    Cell. 3485256483
    E/m matteomagnisi@hotmail.com

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