Il padre di Antonio, intervistato, parla di un ragazzo plagiato da lei che lo induceva a sparare. Un ragazzo buonissimo, Antonio, 18enne, secondo il padre Carlo Tagliata: un ragazzo che aveva un lavoro imminente, il cuoco. Il papà del presunto assassino difende, dunque, il figlio. La famiglia è di origine pugliese, così come aveva connotati pugliesi la vicenda che, dal punto di vista giudiziario, coinvolse (sia pure in modo effimero) Carlo Tagliata dieci anni fa: l’omicidio di Mario Bonfitto, custode, pugliese, del cimitero di Ancona.
Antonio Tagliata ha sparato, la sua fidenzata Martina Giacconi è accusata in concorso nell’omicidio volontario. Questo, secondo gli inquirenti. Omicidio che, purtroppo, è destinato a diventare duplice omicidio: infatti, dopo la 49enne Roberta Pierini, mamma di Martina, caduta sotto i colpi di pistola in casua sua ad Ancona, via Crivelli, è considerato in coma irreversibile anche il papà di Martina, il sottufficiale dell’aeronautica militare Fabio Giacconi, marito e coetaneo dell’altra vittima.
Antonio Tagliata, secondo il racconto del padre, voleva anche buttarsi dalla finestra e, dice Carlo Tagliata, la stessa Martina Giacconi aveva tentato due volte il suicidio, con tanto di segni ai polsi.
(foto: profilo facebook di Antonio Tagliata, rielaborazione ansa.it)