
Il disabile nella foto, quindi, per potere aggirare l’ostacolo, deve andare in mezzo alla strada, lui, e sottoporsi, lui, ai pericoli intuibili da tutti. Forse non da quel genio che ha parcheggiato il furgone in quel modo. Si potrà obiettare: magari c’erano lavori in corso. Risposta: non c’è alcuna transenna né alcun dispositivo di sicurezza del genere. Così il disabile, oltre ad avere la pena quotidiana della sedia a rotelle, deve anche sentire l’umiliazione di essere il più debole.
Per i vigili urbani, i carabinieri, la polizia: andate a cercare quel guidatore e sanzionatelo come si deve. Perché in un contesto di convivenza civile, il più forte non è lui. E se lo deve ficcare in testa. E che non si scopra essere un incaricato della pubblica amministrazione per lavori stradali, visto ciò che c’è sul cassone.










