Fra qualche sera inizierà il festival della valle d’Itria, eccellenza del territorio e altre cose che da quarantuno anni, il territorio, si sente dire. Magari non tutto il territorio ha capito bene di cosa si tratti, tutto questo senso dell’eccellenza sfugge, ma è colpa di chi non capisce, naturalmente. Il festival della valle d’Itria, che ieri con presidente e anche qualche amministratore pubblico di Martina Franca è stato illustrato pure al presidente della Repubblica, al Quirinale, deve ancora un chiarimento, a questo notiziario, su una domandina che venne posta l’anno scorso: che ne è del pagamento del dieci per cento da corrispondere alla Siae quando si intascano contributi per la realizzazione di manifestazioni? Dal festival della valle d’Itria, nessuna risposta. Naturalmente è colpa di questo notiziario per la domanda.
Attualità: il festival della valle d’Itria, per l’edizione 2015, ha allestito ancora una volta la biglietteria. Siccome loro sono colti, hanno scritto box office: è la biglietteria. E hanno piazzato, esattamente come fecero l’anno scorso (lo denunciammo anche allora) il segnale per arrivare alla biglietteria, su un armadio di un servizio pubblico. Dove non si può. Non solo: si trova all’ingresso della piazza centrale della città di Martina Franca, dove, se qualcun altro dovesse mai piazzare qualcosa in termini di locandine su muri o impianti pubblici, apriti (giustamente) cielo. Loro no: loro sono il festival della valle d’Itria, un’eccellenza: pure il premio dall’amministrazione pubblica, hanno preso, per questo. Un’eccellenza: alla quale, pensa qualcuno di loro, forse, tutto è dovuto o ammesso. Anche le violazioni. Bene: ora la polizia municipale ha gli strumenti, anche le foto, per andare a fare il suo dovere, cioè disporre la rimozione di quelle locandine e fare la multa, per la violazione. Lo deve, la polizia municipale, ad una città che le paga lo stipendio e che di questo tipo di soprusi quali l’affissione selvaggia, non ne può più. Naturalmente, se la polizia municipale non dovesse fare il suo dovere, come segnalato in questa sede, ebbe’ si aprirebbe anche un altro tipo di discorso. Cultura è anche non sporcare un centro storico con l’affissione selvaggia: l’eccellenza, da sola, non lo sa?