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Matera: quel patrimonio urbanistico dimenticato nei Rioni Sassi Non pochi alloggi persi nel degrado

VICINATO VIA PURGATORIO VECCHIO DICEMBRE 2025 FOTO SANGERARDI

Di Nino Sangerardi:

Dentro i Rioni Sassi (patrimonio Unesco dal 1993,Matera nel 2019 Capitale europea della cultura e nel 2026 Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo) si scorgono non pochi alloggi persi nel degrado. Quelli riconducibili al “Programma di edilizia residenziale pubblica per il recupero del patrimonio edilizio esistente  nei Rioni Sassi di Matera.Legge n.179/92”.

Interventi gestiti con soldi pubblici a tutt’oggi,dicembre 2025,non ultimati.

Lungo via San Gennaro,nei pressi della Cattedrale, si notano camere senza tetto con finestre che si affacciano sul nulla,erbacce e rifiuti in ogni luogo,un muro tufaceo innalzato per respingere i bulli del pomeriggio tardi o i predatori di aggeggi parastatali.

Nel tragitto di Vico Commercio,ai piedi dell’incredibile ascensore costruito durante l’anno 2013— spesi 267 mila euro di denaro pubblico e mai entrato in funzione— ecco altri immobili vuoti,utilizzati come deposito di varia immondizia,dimenticati finanche dai selfie in capo alle comitive del turismo  cosiddetto “mordi e fuggi”.

E quindi si giunge in via Purgatorio Vecchio al cospetto di quel che rimane del vicinato fotografato nel 1951 da Henri Cartier Bresson: tre scalinate esterne sbriciolate e coperte di piante infestanti,locali e stanze privi di infissi comunque sorvegliate dalle tenebre materane, ammasso di calce bianca rovinata dalle intemperie,il pozzo centrale sigillato malamente,un cavo elettrico bianco dall’alto pendente,cumuli di mattoni flagellati dall’acqua piovana e,dulcis in fundo, le parole “lavori in corso” vergate in nero su plastica arancione lacerata.

Si rammenta che il Comune di Matera autorizza il progetto esecutivo di recupero residenziale dei Rioni Sassi Barisano e Caveoso.Trattasi di 72 dimore per un finanziamento di 9.188.121,59 euro.

La Giunta regionale a metà anno 2003 nomina il commissario per la ricognizione delle attività edilizie nei Rioni Sassi. Al termine del controllo si ritiene rinnovare l’appalto causa “la mancata acquisizione del parere del comitato tecnico dell’Ater,agenzia territoriale edilizia residenziale”.

Il Comune ratifica il nuovo elaborato procedurale, svolge il bando che,in data 7 aprile 2005, è assegnato al Consorzio Stabile Novus spa di Napoli.

Dopo il via libera a una variante progettuale,8 febbraio 2007,i lavori  si scontrano con alcune problematiche. Soprattutto,le iniziali 72 unità abitative si riducono a 41 destinando le zone rimanenti ad altro utilizzo.

Dopo soppressioni e riavvio delle attività lavorative si determina il blocco del giorno 29 luglio 2011.

Subentra il 2012 e il Consiglio regionale lucano concede a sindaco e assessori della Città dei Sassi la modifica al “Programma residenziale Rioni Sassi” mentre il Ministero beni culturali esprime,11 novembre 2013,parere favorevole alla mutazione tecnico-architettonica. Il nulla osta della Regione arriva nel capoluogo materano il 20 maggio 2014.

Passano meno di ventiquattro mesi e a febbraio 2016 riprendono i lavori a cura di una società facente parte del Consorzio Stabile Novus.Operazioni che vengono interrotte la mattina del 19 dicembre 2016,e mai più riprese.

L’assessore regionale alle Infrastrutture il 30 giugno 2017 convoca i referenti di Comune Ater e Direzione lavori.

Sollecita il Comune,in qualità di soggetto attuatore, a “…giustificare l’operato sinora condotto e definire le condizioni con le quali intende proseguire nel procedimento”.

A fine agosto 2018 i vertici politici della Regione riconvocano Comune Ater e Direzione lavori. Qui si riscontra la cronologia di quanto accaduto dal 2002 attestando,al 15 luglio 2018, quanto segue : importo del contratto-atti aggiuntivi euro 5.571.567,28,importo a consuntivo delle spese sostenute euro 2.999.921,21,credito dell’impresa euro 26.996,21.

Presidente e Giunta regionale lucana rilevato che “alcuna proposta precisa è stata presentata con l’obiettivo di addivenire alla ripresa dei lavori –visto anche che il dirigente regionale Ufficio edilizia comunica che il Comune di Matera non ha individuato una valida soluzione per la definizione dell’intervento nei Sassi–a tutela del pubblico interesse propone la nomina di un Commissario ad acta”.

Quest’ultimo deve verificare lo stato del progetto,acclarare le motivazioni della mancata conclusione delle attività ed eventuali responsabili,constatare se sussistono le condizioni tecniche amministrative e legislative per riesumare il piano edilizio.

Diversamente scatta la revoca del sovvenzionamento residuale.

Ebbene il 15 marzo 2019 Flavia Franconi,vicepresidente della Giunta regionale,designa il Commissario nella persona dell’ing.Guido Loperte del Dipartimento infrastrutture mobilità ufficio protezione civile della Regione Basilicata. Durata dell’incarico,sessanta giorni.

Il rendiconto commissariale viene inviato agli uffici preposti di Comune e Ater in data 22 ottobre 2019.

Già, sei anni fa.

 

 

 


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