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Un centro di ricerca per terapie cellulari a Taranto Nasce la fondazione bioERGOtech

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Di seguito il comunicato:

Una Fondazione per realizzare il progetto di un centro di ricerca per terapie cellullari a Taranto. Questo l’obiettivo definito al termine dei “Taranto Biotech Days” tenutisi nella sede del Dipartimento Jonico di Studi Giuridici ed Economici di Taranto nell’ottobre del 2024. E Fondazione fu: a distanza di un anno la Fondazione bioERGOtech, presieduta dal giovane ingegnere biomedico tarantino Guido Putignano, si presenta pubblicamente e lo fa in grande stile mercoledì 29 ottobre 2025 alla Camera dei Deputati a Roma con l’evento “Innovare per curare”. L’evento rispecchia l’approccio interdisciplinare della fondazione, prevedendo la partecipazione di ricercatori, clinici, investitori, rappresentanti istituzionali e imprenditori del settore biotech. La sede parlamentare indica l’intenzione di coinvolgere il decision-making politico nell’agenda dell’innovazione biomedica italiana.

(qui i dettagli https://bioergotech.org/launch_event.html).
Per partecipare all’evento del 19 ottobre iscriversi qui: https://luma.com/g9fu9sev
Contatto stampa: dott. Guido Putignano +39 340 525 8406

Di seguito approfondimenti sul progetto:
La Fondazione bioERGOtech rappresenta una nuova frontiera nell’ecosistema healthtech italiano, unendo intelligenza artificiale e terapie cellulari per democratizzare l’innovazione biomedica nel Sud Italia. La fondazione punta a trasformare Taranto da polo industriale tradizionale in hub biotecnologico d’eccellenza.
Le radici tarentine e la visione nazionale
La Fondazione, come si è detto, nasce dall’eredità dei Taranto Biotech Days 2024, evento fondativo che ha trasformato una visione personale in progetto concreto e che ha attirato 1500 studenti e 50 ricercatori da Cambridge, Oxford, ETH e Stanford, dimostrando il potenziale di Taranto come catalizzatore dell’innovazione biotech europea. Con un approccio metodologico basato su cicli semestrali invece dei tradizionali anni di sviluppo, bioERGOtech si distingue per l’utilizzo di “scienziati digitali” – assistenti AI che rendono la ricerca più intelligente ed efficiente.
L’evento ha funzionato come piattaforma di validazione per il progetto di centro ricerca per terapie cellulari, catalizzatore per costruire una rete internazionale di collaborazioni scientifiche e apertura del dialogo istituzionale
La missione di “miglioramento dell’Italia” si articola attraverso una strategia di democratizzazione dell’innovazione biotech con tre obiettivi chiave: costruire ecosistemi di ricerca di livello mondiale nelle regioni svantaggiate del Sud Italia, contrastare la “fuga di cervelli” creando opportunità di eccellenza locali, e sviluppare un modello replicabile per trasformare regioni industriali in hub di innovazione biotech globale.
Il fondatore: Guido Putignano e la leadership giovanile
Guido Putignano, 23 anni, rappresenta l’archetipo del giovane leader scientifico italiano riconosciuto internazionalmente. Laureato in Ingegneria Biomedica al Politecnico di Milano e in Computational Biology all’ETH Zürich, Guido ha costruito un profilo accademico e professionale di rilievo.
I suoi riconoscimenti internazionali includono Forbes Under 30, EuroTech Federation Fellow 2025, Amgen Scholar ad ETH, rappresentante del Consiglio Giovani per l’IA d’Italia al World Economic Forum, Fellow della Clinton Foundation e Managing Director di Nucleate Italy. Le sue aree di expertise spaziano dalla biologia sintetica dei mammiferi all’immunologia sintetica, dalla teoria del controllo al machine learning.
La co-fondatrice Domenica Leone, avvocato con studio a Taranto, fornisce il supporto legale e strategico necessario per la strutturazione della fondazione, rappresentando il ponte tra competenze tecniche e framework giuridico-amministrativo.
La metodologia innovativa: tre pilastri operativi
L’approccio di bioERGOtech si basa su tre pilastri metodologici distintivi che la differenziano dalle tradizionali biotecnologie. Il “Long tail focus” concentra l’attenzione su problemi specifici per minoranze di pazienti che richiedono soluzioni personalizzate, richiamando la tradizionale “Flexible Specialization” italiana applicata al biotech.
Le iterazioni semestrali rappresentano una rivoluzione temporale rispetto ai cicli pluriennali del settore, permettendo test rapidi di applicabilità reale e correzioni di rotta agili. Il “Needs-first approach” parte da bisogni concreti esistenti per poi espandere il raggio d’azione, garantendo mercato e sostenibilità sin dalle prime fasi.
L’organizzazione adotta strutture “incredibly small” potenziate da AI agents e automazione, con un modello di governance agile che prevede compensazione equa per i founders quando i progetti raggiungono sostenibilità economica attraverso strategie di spin-out.

Collaborazioni e partnership strategiche
La strategia di partnership di bioERGOtech si articola su tre livelli: internazionale, nazionale e regionale. A livello internazionale, la fondazione sta sviluppando collaborazioni con istituti europei, cinesi e statunitensi, sfruttando il network sviluppato negli anni
Le partnership nazionali includono dialoghi con università italiane di primo livello, ospedali di ricerca e centri clinici per validazione clinica delle terapie sviluppate.
A livello regionale, la fondazione mantiene rapporti con l’Università Aldo Moro di Bari (Dipartimento Jonico), Camera di Commercio di Brindisi-Taranto e amministrazioni locali, pur avendo proceduto autonomamente dopo i cambi nell’amministrazione comunale di Taranto.
L’impatto nel settore healthtech italiano
Fondazione bioERGOtech si inserisce in un settore biotech italiano in forte crescita: oltre 700 imprese attive, fatturato record di 13,6 miliardi di euro (2022), crescita del 23% per aziende a controllo italiano e rappresentanza oltre il 2% del PIL nazionale con 47,8 miliardi complessivi includendo l’indotto.
Il posizionamento competitivo vede bioERGOtech come complementare piuttosto che competitiva rispetto alle realtà consolidate. Mentre ENEA Tech e Biomedical gestisce centinaia di milioni di fondi governativi e Fondazione Biotecnopolo di Siena opera con mandato ministeriale, bioERGOtech punta su una nicchia tecnologica specifica e un territorio geograficamente strategico.
Conclusione: un nuovo paradigma per l’Italia
Fondazione bioERGOtech rappresenta un esperimento pionieristico nell’innovazione biomedica italiana, caratterizzato dall’integrazione di competenze tecniche d’eccellenza, visione strategica territoriale e metodologia operativa disruptiva. La combinazione di leadership giovane riconosciuta internazionalmente, approccio tech-driven unico nel panorama nazionale e timing strategico durante la crescita settoriale posiziona la fondazione come potenziale game-changer.
L’impatto stimato a cinque anni include 10-20 brevetti nel campo AI-biotech, e 5-6 spin-off derivate. Ma l’impatto sistemico potenziale è superiore: creazione di un modello replicabile per l’innovazione biotech nel Mezzogiorno, contributo al posizionamento dell’Italia nell’AI biomedico globale, e catalizzatore per l’attrazione di talenti internazionali nel Sud Italia.
La scommessa di bioERGOtech è che l’eccellenza scientifica combinata con metodologie innovative possa trasformare territori tradizionalmente periferici in centri di innovazione globale, dimostrando che il futuro delle biotecnologie italiane può scrivere una nuova geografia dell’innovazione.


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