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Report sullo stato di attuazione del piano carceri Corte dei Conti

CORTE DEI CONTI

Di Nino Sangerardi:

“A dieci anni dalla conclusione della gestione commissariale, l’analisi sullo stato di attuazione del “Piano Carceri” evidenzia situazioni critiche di sovraffollamento carcerario che – soprattutto in Lombardia, Puglia, Campania, Lazio, Veneto e Sicilia – assumono contorni ai limiti dell’emergenza, anche alla luce dei dati del Ministero della Giustizia”.

È quanto rileva la Corte dei Conti nella relazione “Infrastrutture e digitalizzazione: Piano Carceri”, approvata dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato.

Accanto alla necessità legata alla creazione di nuovi posti detentivi– si apprende dal  documento dei Giudici– emergono la mancata realizzazione di numerosi interventi e l’urgenza di completare quelli di manutenzione straordinaria già avviati, per migliorare le condizioni ambientali, igienico-sanitarie e di trattamento all’interno degli istituti.

Molteplici, secondo la Corte dei Conti, le cause dei ritardi.

Ecco : dalle inadempienze contrattuali da parte delle imprese, ai mutamenti repentini delle esigenze detentive rispetto al passo dei lavori, fino alle carenze nei finanziamenti necessari per attuare le modifiche progettuali, con la necessità – è il richiamo ulteriore dei Magistrati contabili – di applicare il principio dell’individualizzazione della pena, che impone una corretta collocazione dei detenuti all’interno delle strutture in base alla loro condizione giuridica e alle esigenze trattamentali.

Pertanto la Corte all’Amministrazione delle carceri  raccomanda “di predisporre fin dall’inizio stime realistiche dei costi, accompagnate da una pianificazione efficace delle risorse e dalla definizione di linee guida per le strutture penitenziarie, coerenti con gli standard minimi europei e internazionali”.

Al nuovo Commissario straordinario si chiede di tenere conto delle criticità emerse dall’indagine, e di assicurare un attento monitoraggio degli interventi nel rispetto dei cronoprogrammi procedurali e finanziari, per evitare ulteriori ritardi e criticità operative.

Il rapporto della Corte dei Conti è stato inviato, tra gli altri, ai Presidenti di Senato e Camera dei deputati, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministro della Giustizia, Ministro dell’Economia e Finanze.

 


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