Di Nino Sangerardi:
I residui attivi, al 31.12.2021, ammontano a 220.360.168 euro in diminuzione rispetto all’esercizio precedente(22.721.931 euro), quelli passivi sommano euro 106.544.560 anche questi in diminuzione a fronte del 2020(euro 116.661.998): “Questa Corte prende atto degli sforzi messi in atto dall’Ente ma ribadisce come non sia più rinviabile una completa e definitiva ricognizione della parte attiva e passiva del bilancio, procedendo al riaccertamento dei residui attivi e passivi. Tale attività costituisce presupposto indefettibile per l’attendibilità delle risultanze contabili, e quindi per la tenuta “in concreto” degli equilibri di bilancio ivi rappresentanti”.
E’ quanto si legge nella delibera della Corte dei Conti in merito alla gestione finanziaria, anno 2021, del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria(CREA).
Quest’ultimo nasce nel 2014, con funzioni di principale ente di ricerca dedicato alle filiere agroalimentari, vigilato dal Ministero dell’Agricoltura e Sovranità alimentare. Svolge la propria attività tramite dodici centri di ricerca : 6 a cui sono assegnate missioni riferite a discipline trasversali all’agricoltura riguardanti agro industria e alimentazione e nutrizione, politiche agricole europee e nazionali, e 6 a cui sono attribuiti compiti specifici per la valorizzazione delle produzioni tipiche e di qualità riconducibili al Made in Italy ma anche studi e ricerche per la gestione sostenibile delle foreste e dell’arboricoltura del legno.
Le risultanze contabili evidenziano un patrimonio netto di 183.924.88 euro in decrescita per effetto del disavanzo economico dell’esercizio.
Organi sociali del CREA sono presidente, consiglio di amministrazione(quattro membri), consiglio scientifico(presidente e 12 esperti nominati dal Ministro Agricoltura garantendo che almeno un terzo sono espressione elettiva dei Centri di ricerca nell’ambito di ricercatori e tecnologi dell’Ente; i restanti membri sono scelti dal Ministro tra scienziati italiani e stranieri di alta qualificazione a livello internazionale) e collegio dei revisori dei conti(tre membri effettivi).
Il compenso del presidente consiglio amministrazione è di 170 mila euro annui e 30 mila euro ciascuno ai componenti, ai partecipi del Consiglio scientifico spettano 5 mila euro ciascuno, al Collegio revisori : 24 mila euro presidente e 20 mila euro a ciascuno dei membri.
Per quanto riguarda il personale si contano dodici dirigenti, 383 unità di ruolo(funzionario di amministrazione, collaboratore, operatore), 62 dirigenti di ricerca, 117 primo ricercatore, 395 ricercatore, dirigente tecnologo 15, primo tecnologo 43, tecnologo 167, operatore tecnico 265, operai agricoli e portiere 2, collaboratore tecnico ER 399.
Totale generale nella misura di 1860 dipendenti per una spesa di 126.196.154 euro, in aumento stante il 2020(122.036.753 euro).
Nel corso dell’anno esaminato il Ministero dell’Agricoltura ha finanziato, per CREA, 20 progetti per la gran parte mediante procedure non competitive per complessivi 14.072.05 euro.
I 21 programmi finanziati dall’Unione Europea hanno riguardato il comparto Horizon 2020 e Bandi Life per 3.815.577 euro. Dalle Regioni e Enti locali sono stati finanziati 60 iniziative per una somma di 3.637.861 euro. I soggetti privati hanno sovvenzionato 62 proposte per un importo di 2.512.981 euro.
Sono state intraprese azioni utili a favorire l’internazionalizzazione del CREA grazie alla messa in opera di convenzioni bilaterali, tra cui : Memorandum of Understanding with the agricoltural research organizzation(Amo) Volcani Center(Israel), Memorandum of Understanding with The National Institute of Agricoltural Botany-Niab(United Kingdom), Memorandum of Understanding with Pinduoduo Inc.(Repubblica popolare della Cina).
Obiettivo generale della cooperazione è il miglioramento della sostenibilità della produzione alimentare e la nutrizione nei Paesi in via di sviluppo, mirando al raggiungimento delle indicazioni fissate dall’Agenda 2030.
CREA, come attesta il Collegio dei Revisori dei Conti, ha rispettato la normativa in materia di contenimento delle spese e ha provveduto a versare nel Bilancio dello Stato la cifra di 543.353,99 euro.