Doverosa premessa. In linea generale, elezioni di questo genere non meriterebbero neanche di essere commentate. E infatti questo sarebbe stato l’atteggiamento, qui, oggi. Perché nell’abolizione delle province così tanto sbandierata, si è abolito solo il voto popolare e commentare una cosa del genere, significherebbe aderire a una cosa che qui non è considerata una cosa ben fatta.
Ma il commento, a quanto accaduto oggi per la Provincia di Taranto, va fatto. Perché è il commento di una figuraccia che ha fatto il centrosinistra e soprattutto il Pd, potenzialmente in grado di eleggere il presidente e invece è riuscito a frantumarsi. Una parte di quella coalizione ha aderito alle larghe intese volute dai deputati Pelillo (Pd) e Chiarelli (Forza Italia) e così è diventato presidente Martino Tamburrano (sindaco di Massafra, nella foto: fonte la rete) di Forza Italia, con il 63,8 per cento dei consensi. Il candidato ufficiale del centrosinistra, Gianfranco Lopane (sindaco di Laterza), è stato sconfitto. Ed è stato sconfitto di brutto (i delegati hanno fato 61954 voti al suo avversario, circa 35146 a lui) soprattutto nelle realtà più importanti: Taranto (in particolare), Martina Franca, Massafra. E dire che pure il segretario del Pd pugliese, Michele Emiliano, era giunto a Taranto per sostenerlo e che di larghe intese, per il centrosinistra, neanche a parlarne. Adesso, in quella coalizione, si apre un piccolo problema: chi si fida di chi? Per Michele Emiliano che vuole governare la Puglia, in prospettiva, quello di Taranto è un serissimo campanello d’allarme: fra due mesi sono in programma le primarie del centrosinistra per scegliere il candidato alla presidenza della Regione Puglia.