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Anche una giornalista originaria di Monopoli aggredita da no green pass Oggi è toccato ad un cronista di Repubblica

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I no green pass che rivendicano i diritti costituzionali e che hanno l’ovvia e fondamentale libertà di espressione del pensiero stanno evidenziando, in qualche (o più di qualche) circostanza che i diritti degli altri a loro danno fastidio. Ad esempio, il diritto di cronaca. E manifestano il loro fastidio picchiando. Così è successo che è stata picchiata, a Roma, una giornalista di Rainews, Antonella Alba, famiglia originaria di Monopoli. Colpevole di fare la giornalista. Oggi è stato aggredito, sempre nella capitale e sempre da no green pass, un cronista di Repubblica. Nello specifico, il giornalista di Repubblica è stato preso a pugni da un collaboratore scolastico 57enne che protestava, con altri, davanti al ministero dell’Istruzione perché non vuole il green pass. Un individuo del genere è nel sistema educativo di bambini e ragazzi. Un provvedimento di allontanamento dalla scuola nei confronti di questo violento è ancora più doveroso, dunque. Non basta che gli sia stato sospeso il porto d’armi (uno che lavora nella scuola, il porto d’armi).

I no green pass che possono dire e fare queste loro cose perché tutti gli altri, per rispetto anche della salute dei no green pass, si sono vaccinati e hanno il green pass.

Si pensi che questa gente, nel caso si ammali di corona virus per la scelta di non seguire le prescrizioni di sicurezza, verrebbe curata a spese di tutti e non lasciata al suo destino. Per un diritto costituzionale. Ma questo, questa gente, non lo dice. E ora, fra questa gente, c’è chi picchia pure.


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