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Martina Franca: affissioni, fra abusivismo e un contratto che prevede cose ancora non fatte

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Per contratto, la Soget che gestisce il servizio di riscossioni del Comune di Martina Franca, deve riorganizzare anche il sistema delle plance pubblicitarie. C’è un apposito piano regolatore che fissa anche un numero di plance, in base alla popolazione. Contratto in vigore dal 2012, di impianti pubblicitari se n’è cambiato solo uno, e solo perché c’era stata una diffida dell’ufficio tecnico comunale. Altrimenti, c’è da temere, manco quello. Nessuno ha mai sollecitato il rispetto del contratto da questo punto di vista, fino a prova contraria.

C’è poi il capitolo delle deaffissioni dei manifesti pubblicitari abusivi. Da coprire o eliminare, a spese del titolare di quei manifesti e con la sanzione legata all’abusivismo. Questo sembra un capitolo almeno misterioso, dell’attività amministrativa a Martina Franca, visto che in giro c’è di tutto, a proposito di manifesti. Giova ricordare che la mancata sanzione è anche un danno erariale, che subisce l’ente.

Ancora: il capitolo delle affissioni sui pali della segnaletica stradale. Lì c’è un’altra violazione ancora, quella (appunto) al Codice della strada ma si agisce praticamente indisturbati, a Martina Franca. Si viola la legge senza un efficace contrasto. Una cosa che non può più essere tollerata e che il comandante della polizia municipale deve portare a compimento, non con semplici tentativi, laddove avvengano, ma con successo. Come non è accaduto finora.

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7 Comments

  1. BUONGIORNO DIRETTORE,

    IL CONTRATTO CHE LEGA LA SOGET SPA AL COMUNE DI MARTINA FRANCA CONTIENE PIU’ DI QUALCHE ANOMALIA….IN PRIMIS LA CONCESSIONARIA AVREBBE DOVUTO FORNIRE IL COMUNE DEL NUOVO REGOLAMENTO DELLA PUBBLICITA’ E DELLE PUBBLICHE AFFISSIONI (CONDIZIONE CHE SE NON RISPETTATA POTEVA PORTARE ALLA DECADENZA DEL CONTRATTO) AVREBBE DOVUTO SISTEMARE LE PLANCE DECADENTI (QUI PARLIAMO DELL’80%) E INSTALLARNE DI NUOVE FINO AD UN NUMERO COMPRESO TRA 80 E 100. AVREBBE DOVUTO DESTINARE ( LA LEGGE LO PREVEDE) APPOSITI SPAZI PER LE AFFISSIONE DELLE ASSOCIAZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO ( QUESTO PERMETTE CHE NON VENGA DETTO CHE NON CI SONO POSTI). AVREBBE DOVUTO FARE UNA REVISIONE DEI PASSI CARRABILI (COSA NON FATTA). AVREBBE DOVUTO PUNIRE I TRASGRESSORI DELLE AFFISSIONI ABUSIVE ( MAI COME IN QUESTO PERIODO SEMBRA UNA GIUNGLA SELVAGGIA)….PERO’ LA CONCESSIONARIA IN QUESTIONE SA DI DORMIRE SU 7 CUSCINI…PERCHE’ CHI HA MESSO LA SOGET A MARTINA HA TUTTO L’INTERESSA AFFICHE’ CI RESTI…E LE COSE NON CAMBIANO MAI!!!!

    1. ….DIMENTICAVO CHE L’AFFISSIONE SUI MURI ( E QUI PARLIAMO DI QUALSIASI MURO CHE VENGA RITENUTO LIBERO) E’ DA CONSIDERARSI IN OGNI POSTO DEL MONDO ABUSIVA…MENTRE A MARTINA I MANIFESTI SONO SOPRATTUTTO MURALI PER OGNI FORMATO ( 70X100 – 100X140 – 600X300)…E PRORPIO PER PORRE FINE A QUESTO CHE LA SOGET SI ERA IMPEGNATA A SISTEMARE IL NUOVO PIANO DEGLI IMPIANTI PUBBLICITARI….COSA ANCHE QUESTA, OVVIAMENTE, NON FATTA!!!!

  2. Ha ragione il sig. Paolo. Io aggiungo: la Soget vessa i contribuenti con pignoramenti di canoni di locazione, di conti correnti bancari, di stipendi. Ma il Sindaco non si vergogna di tutto questo visto che è stato lui ad assumere il dirigente che ha voluto e vuole la Soget a Martina. Addirittura hanno pignorato il canone di locazione ad un contribuente che per quelle somme pignorate aveva una sentenza favorevole definitiva della commissione tributaria.
    Ma scusate cosa c’è da pretendere da chi le cose che deve fare non le fa e quelle che non deve fare le fa. Vedi il contratto decentrato dirigenti. L’art. 4 del CCNL 1996 recita: “Negli enti dove siano in servizio almeno 5 dirigenti, gli organi di vertice, per il tramite del dirigente cui sia assegnato tale specifico compito secondo i rispettivi ordinamenti, informano in via preventiva, per iscritto ed in empo utile, le rappresentanze sindacali di cui agli artt. 9 e 11 sui criteri generali relativi…..” A Martina in questo momento non ci sono cinque dirigenti. Domanda: perchè è stato fatto il contratto decentrato dirigenti se non era escluso dalla normativa vigente? Risposta: serviva per i vecchi dirigenti che già lo stanno usando. Domanda: è stato messo nel nulla quel maldetto contratto? Si attende, fiduciosi, risposta. Magari dall’assessore Basile e dal Sindaco. Direttore, attivi un altro contatore. Ecco l’attività del dirigente a favore dei martinesi: vessarli con la Soget e fregarli con le retribuzioni premiali dei dirigenti. Ed il segretario generale che cosa fa? Qui sia di quello attuale che di quello precedente non c’è assolutamente da avere fiducia. Del resto il dirigente in questione è stato assunto dal segretario Gallo. Meditate gente, meditate!

    1. Aggiungo: la Soget chiede i soldi della tarsu alle scuole che non la devono pagare perchè viene pagata dal ministero. Ed il dirigente preposto non controlla.

    2. Si riporta di seguito l’articolo tratto dal sito La voce di Manduria

      La Corte dei Conti scrive al comune e chiede più controllo

      MANDURIA – La Corte dei Conti ha inviato una lettera al Comune di Manduria contenente richiami su gravi irregolarità di natura contabile. Il documento che si trova ora nelle mani del segretario generale, deve essere ancora trasmesso agli amministratori per cui non si conoscono i particolari delle irregolarità riscontrate. Da quel poco che si sa, comunque, pare che la magistratura contabile abbia scoperto delle rilevanti incongruenze che riguardano il rendiconto consuntivo 2012. L’organo di controllo, inoltre, avrebbe richiesto chiarimenti soprattutto su alcuni componenti del rendiconto quali i residui attivi per opere pubbliche non cantierizzate e sui fondi non spesi, la verifica della riscossione rateale degli oneri di urbanizzazione e le relative garanzie fideiussorie. Sempre i giudici della sezione regionale della Corte dei Conti, avrebbero puntato il dito sulla gestione del patrimonio immobiliare del comune di Manduria, con particolare riguardo all’esistenza di contratti a titolo gratuito o di occupazioni senza alcun titolo. Una vera e propria mina contabile, insomma, che rischia di far saltare i conti pubblici e sulla quale dovrà impegnarsi il neo assessore al Bilancio, Raimondo Turco. Il problema di natura finanziaria per l’Ente non sarebbe l’unico da risolvere. Sempre la Corte dei Conti, infatti, avrebbe scoperto un ammanco nelle casse comunali. Il presunto buco riguarda il mancato recupero delle somme che un ex consigliere comunale fu condannato a restituire negli anni Novanta per aver commesso un danno erariale.

      Nazareno Dinoi

      I rilievi fatti sono uguali a quelli esistenti al comune di Martina. La corte dei Conti ha detto qualcosa? E se non ha detto, è stata informata dai revisori? La questione del patrimonio, dei residui, del consigliere esistono anche a Martina. Sarebbe il caso di approfondire.

  3. Da dove vieni? Porto cipolle. Che cosa porti? Vengo da Cosanza.
    Sbaglio o si parlava di inadempienze contrattuali?

  4. Più che di cipolle, mi sa che sia stato toccato qualche callo, che in dialetto martinese, guarda caso, si chiamano cipolle. Sarà andata sicuramente così. Comunque, di seguito, un altro articolo tratto dal sito della Voce di Manduria. Le considerazioni, relativamente al comune di Martina, sono quelle riportate nell’altro commento sopra scritto perchè le criticità sono in buona parte uguali.

    MANDURIA – Ma chi ha portato avanti i conti del comune di Manduria nel recente passato? Chi li ha controllati? E soprattutto, così come sono stati censurati dalla Corte dei Conti, è ancora possibile farli quadrare o c’è il rischio di un commissariamento, sicuramente contabile se non anche politico? Sono ben diciannove i punti in rosso rilevati dalla magistratura contabile che in una lettera «top secret» (sino ad oggi), tenuta gelosamente sulla scrivania del dirigente dell’ufficio ragioneria, concede due settimane di tempo all’attuale amministrazione per risolvere una pesantissima eredità fatta di omissioni, disattenzioni, dimenticanze e persino errori di sommatoria nel bilancio consuntivo dell’ente relativo al 2012 approvato a maggio del 2013 dall’allora commissario straordinario Antonio Lombardo. Si va dal semplice ritardo di un giorno dell’ultima data utile per l’approvazione e alla dimenticanza del numero della relativa delibera sino alla più grave presenza di ammanchi dei conti pubblici per il mancato recupero dell’evasione dei tributi o al mancato incasso delle somme iscritte a ruolo relativamente alla tassazione tributaria degli anni sino al 2008. Particolarmente grave lo squilibrio tra residui attivi e passivi. «I residui attivi totali – fa notare la Corte dei Conti -, rappresentano il 159,71% degli accertamenti di competenza e i residui passivi totali sono pari al 183,09%». Uno squilibrio negativo de 23%, quindi. «E’ indispensabile – scrivono i magistrati contabili – che l’amministrazione attui un costante e attento monitoraggio al fine di verificare se tale situazione sia indicativa di ritardi rispettivamente nelle riscossioni e nell’erogazione della spesa che richiederebbero l’adozione di provvedimenti finalizzati al miglioramento della capacità dell’Ente di effettiva acquisizione delle risorse, in altre parole siano rivelatrici della conservazione di partite inesigibili che potrebbero ripercuotersi sugli squilibri di bilancio».

    Paurosa poi la crescita dei debiti fuori bilancio (anche questi richiamati in più parti nei punti cassati in rosso) passati dai 500 mila euro del 2011 ai 2.656.000 euro del 2012. Per questo la Corte dei conti chiede ora «un elenco degli atti di riconoscimento dei debiti fuori bilancio indicante per ciascun provvedimento l’importo e la natura dei debiti riconosciuti». I giudici chiedono inoltre gli estremi delle deliberazioni consiliari relative al riconoscimento di legittimità di tutti i debiti». Per arginare il fenomeno, inoltre, la Corte dei Conti chiede un prospetto aggiornato, «per i soli debiti non estinti al 30 aprile 2014, dal quale si evinca l’indicazione dei creditori, i singoli importi di debito e l’imputazione degli stessi alla spesa corrente o alla spesa in conto capitale». Chiarimenti inoltre vengono richiesti sulle voci «spese di soggetti pubblici e privati diversi», «spese per il piano di zona», «spese per rimborso di somme versate in eccedenza». I magistrati, infine, chiedono se i bilanci ad oggi siano stati approvati. A questi ed altri rilievi, il sindaco Roberto Massafra deve rispondere entro 15 giorni dal ricevimento della comunicazione (notificata almeno dieci giorni fa), se non vorrà avviare «la procedura di convocazione» da parte della Procura regionale della Corte dei conti della Puglia. N.D.

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