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Taranto, “nel solo 2019 ben 181 morti in più nei quartieri esposti all’inquinamento” Peacelink in vista della manifestazione di Roma domani e dopodomani

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Di seguito un comunicato diffuso da Peacelink:

La manifestazione del 12 e 13 maggio a Roma chiede la chiusura dell’area a caldo dell’ILVA di Taranto. Una delle ragioni che sta alla base della manifestazione è la viva preoccupazione per lo stato di salute della popolazione.

 

Quattro ricercatori hanno sviluppato uno studio sulla mortalità a Taranto da cui emergono eccessi statisticamente significativi nei quartieri più vicini all’area a caldo dell’ILVA (la più inquinante, costituita da cokerie, agglomerato, altoforni e acciaierie). Basta un solo dato relativo al 2019: 181 decessi in più rispetto all’atteso confrontando i quartieri di Taranto più esposti all’inquinamento con il dato regionale.

 

Lo studio è disponibile online https://www.peacelink.it/citizenscience/docs/5402.pdf

 

Tale studio è stato condotto da un epidemiologo, due statistici e un docente di Igiene e Prevenzione Ambientale, rispettivamente Valerio Gennaro, Stefano Cervellera, Carlo Cusatelli e Alessandro Miani.

 

LA NOVITA’ DI QUESTO STUDIO

E’ lo studio epidemiologico più aggiornato.

 

L’aspetto particolarmente interessante della ricerca sta nel fatto che offre i dati più aggiornati in assoluto, giungendo fino al 31 dicembre 2020, utilizzando i dati dell’anagrafe comunale.

 

I dati sono così preoccupanti che il Sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, li ha immediatamente trasmessi al Governo e in questi giorni sono sui tavoli dei ministri Roberto Cingolani (Transizione ecologica), Roberto Speranza (Salute) e Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico).

 

Siamo in grado di fornire i dati alla stampa e di illustrarne gli aspetti salienti.

 

RAFFRONTO QUARTIERI CON REGIONE

Nel 2019 ben 93 donne e 88 uomini sono morti in più dell’atteso (calcolato su base regionale) nell’area vicina al polo industriale

 

Confrontando i dati cittadini di mortalità con quelli regionali la situazione appare ancora più grave:

 

UOMINI anno 2019

  • 40 uomini morti in eccesso nel quartiere Paolo VI (+68% rispetto al dato regionale)
  • 48 uomini morti in eccesso nel quartiere Borgo-Città Vecchia (+25% rispetto al dato regionale)

Totale: 88 uomini morti in più dell’atteso calcolato su base regionale.

Nel quartiere Tamburi si registra un eccesso di mortalità di 14 uomini, dato però non considerato “statisticamente significativo” se si assume un intervallo di confidenza del 90%. Tuttavia un significativo eccesso di mortalità (+41%) si era registrato nell’anno precedente (2018) nel quartiere Tamburi quando erano deceduti 27 uomini in più dell’atteso.

 

DONNE anno 2019

Ma ciò che colpisce particolarmente nel raffronto con i dati regionali è l’eccesso di mortalità femminile nel 2019 registrata nei quartieri più vicini all’area industriale:

  • 21 donne morte in eccesso nel quartiere Paolo VI (+41% rispetto al dato regionale)
  • 20 donne morte in eccesso nel quartiere Tamburi (+26% rispetto al dato regionale)
  • 52 donne morte in eccesso nel quartiere Borgo-Città Vecchia (+21% rispetto al dato regionale)

Totale: 93 donne morte in più dell’atteso calcolato su base regionale.

 

Totale complessivo (maschi+femmine): 181 decessi in più dell’atteso calcolato su base regionale nel 2019.

 

I dati 2020 della Regione Puglia non sono disponibili e quindi il raffronto si può effettuare fino al 31 dicembre 2019.

 

RAFFRONTO QUARTIERI CON CITTA’

Nel 2020 ben 60 decessi fra gli uomini residenti più vicini al polo industriale (rispetto al dato atteso calcolato su base comunale).

 

Dalla ricerca emerge che a Taranto si è registrato un eccesso di mortalità statisticamente significativo nel 2020 tra gli uomini del quartiere Tamburi e del quartiere Borgo-Città Vecchia (ossia del centro di Taranto). Per la precisione nel 2020 sono morti 60 uomini in più in questi quartieri che sono più vicini agli impianti dell’area a caldo dell’ILVA. Dei 60 decessi in eccesso 18 sono avvenuti nel quartiere Tamburi e 42 sono avvenuti nel più popoloso quartiere Borgo-Città Vecchia.

Tale dato è stato ricavato dai ricercatori confrontando i dati di mortalità (per tutte le cause) dei quartieri più vicini all’area industriale con il dato comunale della città di Taranto.

Da un punto di vista percentuale i dati sono questi:

  • +25% rispetto al dato comunale per uomini del quartiere Tamburi
  • +20% rispetto al dato comunale per uomini del quartiere Borgo-Città Vecchia

Per le donne il dato del 2020 non appare statisticamente significativo con un intervallo di confidenza del 90% pur registrando un eccesso di decessi pari a 48 unità (sommando i quartieri Tamburi, Borgo-Città Vecchia e Paolo VI).

 

 

ANNOTAZIONE PER CHI NON E’ DI TARANTO

 

Poiché si è più volte evidenziato che la mortalità si registra nei quartieri “più vicini” all’area industriale, va detto che il quartiere Tamburi è stato costruito prima dell’Italsider. E va aggiunto che adesso gli abitanti di quell’area non riescono a vendere gli appartamenti ad una cifra sufficiente per acquistarne uno più distante.

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