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Mettersi in proprio: l’importante è partire col piede giusto Ecco qualche dritta

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Oggi molte persone pensano alla possibilità di mettersi in proprio, per una moltitudine di motivi. Per prima cosa, c’è la crisi economica scaturita dalla pandemia e dall’emergenza sanitaria: una situazione che purtroppo ha causato svariate chiusure di attività e licenziamenti. In secondo luogo, in fondo quasi tutti coltivano il sogno di scalare la “catena alimentare” e di disfarsi di un capo o di un responsabile al quale rendere conto. In ognuna di queste circostanze, l’apertura di una propria attività può diventare l’opzione giusta per conquistare un’indipendenza mai goduta e la libertà di scegliere cosa fare. Di contro, si tratta di un passo da muovere con grande attenzione, partendo con il piede giusto, senza mai dare per scontato nulla visto che il successo non è automatico. Dunque ecco qualche consiglio utile.

 

  • Per prima cosa, bisogna valutare il proprio budget, perché l’apertura di un’azienda richiede sempre un certo investimento. Se non si ha una liquidità sufficiente per coprire queste spese, è comunque possibile valutare i prestiti pensati appositamente per chi ha la partita IVA, quindi le soluzioni per coloro che stanno per avviare un’attività.
  • In secondo luogo, ogni attività personale e professionale dovrebbe essere comunque in linea con le proprie competenze. Investire in un progetto sul quale non si ha esperienza potrebbe rappresentare un rischio troppo grande, soprattutto se non lo si affida ai professionisti, quindi se non si sceglie la via delle collaborazioni esterne.
  • Inoltre, la ricerca di un socio non deve essere scartata a priori. Coinvolgere una seconda persona, possibilmente seria e preparata, permette di avere un secondo punto di vista sulle operazioni da svolgere e un budget più alto da investire nell’attività. In sintesi, se l’azienda è in difficoltà o non riesce a superare dei paletti, meglio cercare qualcuno di supporto.
  • È bene muoversi con i piedi di piombo, almeno all’inizio. In altri termini, è il caso di non dedicarsi totalmente all’attività e di non abbandonare il proprio lavoro, se prima non arrivano determinate certezze, soprattutto economiche e di prospettiva. Poi, gradualmente, sarà possibile spostare il proprio core business verso l’azienda o l’attività personale.
  • L’ultimo consiglio è il seguente: andare avanti per la propria strada e rimanere fedeli alla propria idea. In tanti cercheranno di demolirla criticandola, per invidia o per incapacità, ma l’imprenditore deve essere bravo nel resistere a questi attacchi.

 

In conclusione, la vita da imprenditore non è certo leggera o facile, e non garantisce di per sé il successo. Di contro, è un obiettivo che può essere raggiunto e in quel caso il premio sarà davvero speciale. Chiaramente serve agire con cognizione di causa, misurando ogni step, valutando i pro e i contro, e almeno all’inizio tenendosi sempre un piano B a portata di mano.


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