Quando si pensa alle mummie non si può far a meno di immaginare l’Antico Egitto e le sue piramidi, a cui le mummie sono spesso associate. Eppure, non bisogna poi guardare necessariamente all’Egitto per poter parlare di mummificazione; una pratica, questa, associabile a molti altri popoli: il Perù, ad esempio, l’Australia, ma anche l’America Settentrionale. Persino in Puglia, e in particolare nella città di Oria, esiste una vera e propria Cripta delle Mummie, in cui si trovano oggi circa dieci corpi. A chi appartengono e perché, nella cultura di massa, le mummie sono così spesso associate all’horror?
Le mummie nell’immaginario collettivo
Oltre a essere spesso associate all’Antico Egitto, le mummie sono di frequente accostate al mondo dell’horror, soprattutto nella cultura di massa. Nella maggior parte dei film, delle serie tv o dei giochi in cui compare una mummia, infatti, questa è rappresentata, più che come un semplice corpo inerme, come una creatura mostruosa capace di risvegliarsi da un momento all’altro e di perseguitare tutti coloro che le sono attorno. Particolarmente rappresentativo in tal senso è, ad esempio, il film La mummia del 1999, primo della trilogia composta da La mummia – Il ritorno del 2001 e da La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone del 2008. Nel film, infatti, ambientato nel 1923, la mummia di Imhotep, alto sacerdote condannato a una pena eterna dopo la morte, si risveglia come non morto servendosi del corpo di un archeologo americano, colpevole di aver trafugato la sua tomba insieme ai compagni risvegliando un’antica maledizione e dando inizio a un periodo di distruzione e morte sulla Terra. A essere ispirato al medesimo film sono anche molti giochi, tra i quali non mancano i giochi da casinò. La slot machine The Mummy, ad esempio, riproduce in tutto e per tutto l’ambientazione e i momenti salienti del film. Tra i suoi simboli principali compaiono infatti scarabei, scorpioni e, naturalmente, gli attori protagonisti della pellicola. Tra le funzioni speciali, invece, a essere direttamente ricollegabile al personaggio della mummia è il bonus Mummy Hunt, la cui attivazione dà al giocatore la possibilità di vincere premi aggiuntivi.
La Cripta delle Mummie di Oria
Quello delle mummie di Oria, invece, è un caso molto lontano dalle pratiche dell’Antico Egitto e dall’horror, ma ha piuttosto a che fare con la sfera religiosa. La storia dei corpi mummificati risale infatti alla fine del XV secolo e, nello specifico, alla battaglia di Otranto contro i turchi. Quelli mummificati, infatti, sono corpi appartenuti un tempo ad alcuni membri dell’Arciconfraternita della Morte, una compagnia militare nata per vendicare i martiri di Otranto. La pratica della mummificazione era considerata dai confratelli un onore e un segno di prestigio, tanto da essere trasmessa di padre in figlio nel corso delle generazioni, proprio come un titolo nobiliare. Le richieste di mummificazione, iniziate a Oria intorno al 1485, non erano poche, tanto da dover comportare un continuo ricambio dei corpi esposti nelle ventidue nicchie della cripta. Le ossa dei precedenti, invece, venivano solitamente gettate nell’ossario. A oggi, dopo che la mummificazione fu vietata all’inizio del XIX secolo, la Cripta delle Mummie di Oria conserva gli ultimi undici corpi mummificati rimasti, al di sopra dei quali si trovano invece i teschi dei 53 predecessori. Le restanti undici nicchie sono invece rimaste vuote, a causa di un’infiltrazione d’acqua che ha contribuito al deterioramento dei corpi.
Le mummie, dunque, non sono certo solo nell’Antico Egitto, né sono solo creature pronte a perseguitarci una volta risvegliatesi dal mondo dei morti. La Cripta delle Mummie di Oria ne è una chiara dimostrazione, e ci racconta come dietro una mummia si celino molto spesso storie complesse e affascinanti.