Di Francesco Santoro:
Continua la mattanza nelle stalle e nei pascoli della Puglia da parte dei lupi. L’ultimo assalto si è verificato nella notte tra domenica e lunedì a Masseria Mangiato, tra gli insediamenti più antichi dell’uomo in agro di Martina Franca. La vittima è un’asinella, che è stata trovata priva di vita dal proprietario della storica struttura. Stando ai primi rilievi, non si tratterebbe di cani inselvatichiti ma dell’attacco di un branco di lupi, che ha risparmiato i cavalli accanendosi contro l’esemplare più indifeso e maggiormente legato agli esseri umani.
La presenza del canis lupus nella terra degli ulivi è letteralmente lievitata negli ultimi anni e con essa è cresciuto a dismisura il numero degli attacchi nei confronti degli animali d’allevamento. Coldiretti Puglia, un mese fa, di fronte all’ennesimo episodio -nelle campagne tra Mottola e Martina Franca furono sbranate 25 pecore e il resto del gregge riportò ferite non guaribili-, lanciò nuovamente l’allarme:«Nel giro di dieci anni i lupi si sono moltiplicati, mettendo a rischio non solo gli animali nelle stalle e al pascolo, ma anche la vita stessa di agricoltori e allevatori-commentò il presidente Savino Muraglia-. In Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica, con un danno pari ad oltre 11 milioni di euro. Sono essenziali misure di contenimento per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le aree rurali più difficili dove l’allevamento è l’attività principale, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze pugliesi, come la pecora ‘Gentile’ di Altamura o la ‘Moscia’ leccese. Il problema dei grandi carnivori sta diventando insostenibile ed è necessario trovare una soluzione in tempi rapidi».