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Commercio internazionale: Puglia fra le zone meno colpite dal calo, stima Prometeia Pubblicata da Infodata (Il Sole 24 ore)

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Di Francesco Santoro:

Quale area del Paese accuserà il colpo più duro a causa della contrazione dell’export indotta dall’emergenza Covid? E dove si colloca la Puglia nella speciale graduatoria? A questi interrogativi ha risposto l’azienda di consulenza e ricerca economica Prometeia, che sulla scorta di alcuni parametri ha calcolato un indice di vulnerabilità regionale. I dati sono stati pubblicati a fine maggio da InfoData, l’autorevole blog del Sole 24ore. Secondo Prometeia la Puglia, con un indice di 0,371, sarà tra le aree del Belpaese meno colpite dal calo del commercio internazionale, mentre l’Emilia-Romagna, il Veneto e la Toscana pagheranno il conto più salato. L’Emilia-Romagna, in particolare, mostra il peso dell’export sull’economia più elevato, corrispondente al 40 per cento e una concentrazione dell’export sui settori autoveicoli e moto, meccanica e sistema moda- scrive InfoData-. Tali settori soffrono in misura maggiore la contrazione della domanda estera, in particolare da parte di Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti, grandi Paesi di destinazione per le imprese esportatrici emiliano-romagnole”.
L’assunto è semplice: minore è il peso del commercio internazionale sull’economia locale e meno duro, di conseguenza, sarà l’impatto della pandemia. L’indicatore, infatti, “dipende direttamente dal grado di apertura di una regione e dalla variazione della domanda estera in Italia nel 2020, data la sua struttura dell’export- precisa InfoData-. Questa dipendenza è rappresentata da due indici: il grado di apertura (determinato dal rapporto tra export e Pil) e l’impatto della variazione della domanda estera, entrambi normalizzati alla regione il cui indicatore è maggiore”.
Il Mezzogiorno- secondo lo studio di Prometeia- è meno vulnerabile perché mostra “un basso grado di apertura. Con l’eccezione dell’Abruzzo (24,2 per cento), il contributo dell’export al Pil di una regione meridionale corrisponde in media al 10 per cento”.

(foto: repertorio, non strettamente connessa alla notizia)


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