Secondo Claudio Signorile che ne ha parlato in un convegno all’università di Taranto non va perso tempp per risolvere la crisi della siderurgia. Le responsabilità sono tutte dell’azienda, lo Stato deve ora però dare la svolta. Con un commissariamento di tre anni, con un ridimensionamento produttivo e occupazionale, con il risanamento. Anche con una nuova visione, integrata, di sviluppo che coinvolga porto e retroporto. Quindici milioni di metri quadrati in concessione al siderurgico, oggi come oggi, sono troppi. Bisogna trasferirne cinque al porto. Necessaria per Taranto, inoltre, la rigenerazione urbana. Ciò secondo l’ex ministro che ha ricordato altre gravi crisi del polo siderurgico di Taranto, risolte nel 1975 e nel 1982,-per esempio, con l’intervento statale. “A meno che non vogliamo andare a sbatterci la testa contro il muro”.
