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Bari: a Eataly i festeggiamenti per i due anni di Porta del Sud Nei giorni scorsi

Porta del Sud Claudia del Bianco

Il progetto Porta del Sud – Piazza dei Produttori di Eataly compie 2 anni e porta le piccole
aziende d’eccellenza dell’agroalimentare del Mezzogiorno nel circuito Eataly in Italia e nel
mondo. Nato con l’obiettivo di valorizzare piccoli produttori delle regioni del Sud Italia, Porta
del Sud si è confermata un’opportunità per tutte le produzioni artigianali di alta qualità
ancora poco conosciute. Ben 191 le aziende che vi hanno partecipato in questi primi 2 anni,
perlopiù realtà a conduzione familiare e cooperative, selezionate con la collaborazione di
Slow Food.
Dopo 2 anni la formula è ormai ben rodata: Eataly si occupa della selezione di nuove realtà
meritevoli che vengono invitate nella Piazza dei Produttori di Eataly Bari dove ha luogo il
mercato vero e proprio. Durante la loro permanenza i produttori vengono coinvolti
in numerosi eventi didattici, cene, degustazioni guidate e festival tematici. Da qui, i più
meritevoli entrano a far parte del circuito Eataly. 30 tra i più interessanti sono già inseriti
negli Eataly in Italia e altri 12 sono in fase di valutazione o inserimento.
Nel panorama estero sono 6 quelli in via di inserimento in paesi come Germania, Svezia,
USA, Emirati Arabi, Qatar, Dubai e Russia.
Entrando nel terzo anno, e dopo i festeggiamenti del secondo compleanno che si sono svolti a Bari l’8, il 9 e il 10 giugno, 20 produttori avranno la possibilità di intraprendere
un tour e portare i loro prodotti nelle piazze di Eataly Torino Lingotto (14, 15 e 16 settembre),
Eataly Milano Smeraldo (5, 6 e 7 ottobre) e Eataly Roma Ostiense (9, 10 e 11 novembre). E da
qui potranno essere selezionati per il viaggio più lungo, quello verso le capitali del mondo in
cui vi sono punti vendita Eataly. Un grande impegno anche in termini di consulenza tecnica in
merito a normative e regolamenti che l’ufficio estero di Eataly svolge per le aziende che
aderiscono al progetto.
Molte le storie di eccellenze da raccontare, come quella di Apulia Kundi, una start up di
giovani del barese che produce nelle proprie vasche e commercializza spirulina pura, una
microalga di colore verde-blu caratterizzata da un elevato valore nutrizionale, ricca di
proteine, Omega3, ferro, antiossidanti e vitamine e da un basso impatto ambientale, tanto da
essere definita dalla FAO “il cibo del futuro” perché adatta ad essere lavorata e trasformata.
La pasta e i biscotti di spirulina sono già una realtà, mentre sono in corso studi per produrre
birra, succhi energetici e molto altro… E ancora, la Fattoria della Mandorla che cura una
filiera completa di produzione, raccolta e trasformazione di mandorle biologiche coltivate nel
Parco Nazionale dell’Alta Murgia; o la piccola azienda di Anna Iannone che nella Murgia
carsica coltiva il cece nero Presidio Slow Food, un cece rugoso di colore nerissimo noto per
avere una naturale sapidità e alto contenuto di ferro. L’attività di scouting di Eataly arriva in modo capillare a tutte le regioni del sud: in Sicilia ad esempio emerge la realtà di
Animacorale, l’ambiziosa idea nata dall’incontro tra Francesco Guccione, vignaiolo
indipendente e sostenitore dell’agricoltura biodinamica, e la Onlus “Casa dei Giovani”.
Insieme danno vita ad un progetto di attività sociali e produzione locale di vino e olio che
oggi si possono trovare in tutti gli Eataly in Italia. In Campania l’azienda agricola Raimo
Carmine coltiva carciofi romaneschi e li lavora trasformandoli in sott’oli che hanno
conquistato le piazze di Torino e Milano. In Basilicata invece nasce la storia di Nicla di Maria e
della sua azienda Il Fagiolo d’Oro: una coraggiosa imprenditrice che coltiva diversi ecotipi di
Fagiolo di Sarconi Igp nella sua azienda biologica compiendo anche un importante lavoro di
recupero e conservazione della biodiversità locale. Dalla Sardegna è emersa la Pergamena di
pane dell’azienda Cherchi di Alghero, piccola realtà familiare che produce una variante molto
interessante del tradizionale pane carasau.
L’appuntamento a Eataly Bari si è svolto da venerdì 8 a domenica 10 giugno dove la festa si è tenuta con un ciclo di momenti di didattica e incontri con i produttori, che porteranno nel mercato una
selezione delle loro specialità in degustazione gratuita. L’evento è stato seguito in diretta da
Radio Mariposa. Presenti:
– Azienda Agricola Raimo Carmine, Capaccio Paestum (SA) | Con i conservati di verdure
– Azienda Apistica La Pecheronza, Acquaviva delle Fonti (BA) | Con il miele Biologico
– BioNoceto – Antiche Terre di Lucania, Spinazzola (BT) | Con le noci
– Birra Matà, Cerignola (FG) | Con le birre artigianali
– Cantine Imperatore, Adelfia (BA) | Con i vini
– Caseificio Franzese, San Marcellino (CE) | Con la Mozzarella di Bufala DOP
– Caseificio Pace, Potenza | Con il Caciocavallo di Montagna
– Cetaria Saporum, Pellezzano (SA) | Con le conserve di pesce
– CIB – Salumi San Giorgio Lucano, San Giorgio Lucano (MT) | Con salumi e cuore lucano
– Fagiolo d’Oro, Sarconi (PZ) | Con i Fagioli IGP
– Fox, Città Sant’Angelo (PE) | Con snack salati
– I Frutti del Grano, Trani (BA) | Con i taralli
– I Tre Campanili, Andria (BT) | Con l’olio extra vergine di oliva
– MelaBacio, Martina Franca (TA) | Col succo di mela
– Pasta Marella, Gioia del Colle (BA) | Con la pasta artigianale
– Pasticceria Franco Vento, Lercara Friddi (PA) | Con dolci tipici siciliani
– Prosciuttificio Ciarcia, Venticano (AV) | Con Prosciutti e goccia irpina
– Sapori dell’Antica Murgia, Santeramo in Colle (BA) | Con i dolci di ricotta
– Terre di San Vito, Polignano a Mare (BA) | Con i vini
Tra gli ultimi inserimenti si segnala l’azienda MelaBacio di Martina Franca, che coltiva 15
diverse varietà di mele a 600 metri di altezza, tra i boschi della Valle d’Itria, fondata da
Salvatore Perta dopo 33 anni di lavoro in Ilva con l’obiettivo di dare un futuro di lavoro ai figli,
oggi tutti impegnati in azienda.

(foto home page di Claudia Del Bianco)


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