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Stefano Labbia, graphic novel dopo le raccolte di poesie, le webserie e le raccolte di racconti Intervista all'autore di Killer Loop's

kremisi 1

Di Emanuela Manfredi:

Stefano Labbia è un giovane e brillante autore italiano, all’attivo con raccolte di poesie (“Gli Orari del Cuore” Leonida Editore, “I Giardini Incantati” Talos Edizioni), webserie (“Boh” – Infinity Mediaset), raccolte di racconti (“Bingo Bongo & altre storie” Il Faggio Edizioni) ed ora graphic novel (“Killer Loop’S volume 1 ” LFA Publisher 2018). L’abbiamo incontrato e quella che segue è un’intervista piena di spunti interessanti, piccole scomode verità e… creatività allo stato puro.

EM: Benvenuto Stefano! Dunque, comics, poesie, romanzi, sceneggiature… si direbbe che la tua scrittura non è da tempo più un hobby! Quale tra queste senti più vicina a te? Quale ti appaga di più?

Stefano Labbia: Grazie mille per questa opportunità! Ognuna di esse dona qualcosa allo scrittore così come, si spera, al lettore – fruitore finale. Credo che l’unica che raccolga tutti i pregi dei singoli mezzi di espressione che hai citato siano i comics. Immaginare l’inquadratura, descriverla… creare situazioni e dialoghi verosimili pur svolgendosi in un mondo di fantasia… è una cosa unica. Se potessi scriverei graphic novel a vita! E dire che di storie in mente ne ho tante…

EM: Killer Loop’S (uno delle due graphic novel in uscita) ha atmosfere pulp… A chi ti chiede conto delle situazioni al limite che dipingi sui tuoi comics cosa rispondi?

Stefano Labbia: Che purrtoppo la “violenza” è parte integrante del mondo in cui viviamo. È all’ordine del giorno. Dobbiamo farci i conti. Negarla o soffocarla sotto pagine e pagine di parole vuote o di “teneri orsacchiotti e innocenti paperi” a nulla serve. Bisogna sempre affrontare le situazioni che ci sono accanto, che ci lambiscono la coscienza e le ossa. E che quindi viviamo direttamente o indirettamente. Perché poi alla fine il mondo è uno solo e la vicinanza di un fatto non implica che tu non sia coinvolto da / in esso, non solo emotivamente. La verità. La verità bisogna sbatterla in faccia a tutti e farci i conti. Se nella realtà c’è chi muore in una sparatoria perché in un fumetto non può esistere la medesima cosa? È un mondo irreale, immaginario ed uno è portato a pensare che solamente le cose belle vi debbano / possano accadere. Che la morte non debba esistere. Che il male non debba esistere. E invece uno il “lutto” deve metabolizzarlo, con la “bestia” ci si deve scontrare. Ed il “romanzo grafico” deve mettere in scena e far da scudo, da spada, da “confessore” e da filosofo, in qualche maniera. Ciò aiuta a processare quel pessimo modo di vivere, a chiederci perché, come, quando accade e a farci domande che forse, di fronte alla violenza odierna che tutti i giorni entra nelle case su ogni media con cui ci rapportiamo… non ci poniamo. Insomma l’esasperazione di un concetto, da che mondo è mondo, non genera emulazione ma solo dibattito. Discussione. Almeno questa è la mia visione dei fatti…

EM: Sinceramente non credo si possa parlare di emulazione nel tuo caso… anche perché la “violenza” come la chiami tu, non si vede quasi mai. Si intuisce, casomai… Altra domanda: la varietà dei personaggi che crei… voglio dire… come ci riesci? Sembrano reali, “fattibili” e al tempo stesso così incredibilmente unici nel loro essere parzialmente savi e parzialmente squinternati (i membri de La Distale su tutti!)…

Stefano Labbia: Non mi metto a tavolino, a studiare questo o quel personaggio. Creo sull’onda dell’entusiasmo, spesso, del lampo che mi attanaglia in un dato momento. Metto del mio, delle persone che ho accanto. Del tizio che incontro sul tram. Ovviamente ciò non significa che io non conosca i canoni classici e la struttura che storie come queste necessitano per stare in piedi… Ma l’emozione, così come nelle poesie ed in tutto ciò che scrivo, prende il sopravvento. Ed è difficile per me tenerla a freno… C’è chi dice che è un “difetto”. Non so…

EM: Kremisi è una storia viva, irreale ma così vera da mettere i brividi. Cosa ti ha spinto a darla in stampa?

Stefano Labbia: Non sono il primo e non sarò l’ultimo a parlare di supepoteri. Ma gli “eroi” di Kremisi lo sono loro malgrado. Nonostante tutto. La maggior parte di loro subisce il proprio potere, non l’ha cercato, non l’ha bramato. Ci convive, cercando di compiere buone azioni o almeno quelle che crede essere tali. Ma sono pur sempre i cosiddetti “loser”, i “perdenti” della società. Messi al bando, ghettizzati. Maltrattati. Ma la società poi sarà costretta a chiedere il loro aiuto di fronte ad una minaccia che farà tremare l’umanità intera… e a cui nessun altro sembra poter far fronte! Si spera sempre in un mondo migliore no? Credo sia stato questo a spingermi a scrivere Kremisi. Stesso discorso per Super Santa.

EM: Sei anche autore di poesie e di romanzi: come ti poni di fronte all’EAP?

Stefano Labbia: Qualcuno sostiene che “chi paga per pubblicare non ha mai pubblicato veramente un libro!”. Io non l’ho mai fatto (pagare per pubblicare NdR) ma ovviamente non ho nulla contro chi lo fa. In molti casi non vi sono altre soluzioni… Specialmente se si affrontano temi oramai triti e ritriti, cavalcando l’onda del successo (altrui) che porta solamente a stanze buie interiori. Una sorta di vuoto cosmico in cui ci si trincera, ci si macera, magari invidiosi del successo altrui… Ma la realtà è anche che non sono poi molti gli Editori (il maiuscolo è voluto!) che puntano su giovani autori emergenti. Così talvolta ci si abbassa, credendo in un sogno, a pagare per vedere tra le mani il frutto del proprio lavoro (?!) spedito per posta. Ma se dopo quattro libri autopubblicati ancora non c’è nessuno pronto a scommettere / credere su / in te… È lecito farsi una domanda. E darsi una risposta.

EM: Progetti per il futuro?

Stefano Labbia: Tanti. Una serie tv inglese molto vicina ad entrare in produzione (Fear), una raccolta di racconti in uscita a fine anno (Bingo Bongo & altre storie – Il Faggio Edizioni) oltre al primo volume di Killer Loop’s (LFA Publisher – 2018) in lavorazione. E molti, molti altri progetti in cantiere… Tra cui una serie prodotta da una casa di produzione italiana molto importante, il mio primo lungometraggio italiano pronto per essere prodotto… ed il mio primo romanzo che sarà pubblicato a breve!

EM: Grazie Stefano per il tempo che ci hai dedicato! In bocca al lupo!

SL: Grazie a Voi!!! E… Grazie / Crepi il lupo!


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