Qua ci sono due versioni contrapposte.
Una, quella del presidente Marco Jacobini che è indagato assieme a due figli e altri membri (o ex) dei vertici bancari. L’altra, quella dell’ex dipendente. Il quale accusa: Banca popolare di Bari ha nascosto dati di bilancio. Ha barsto. Da qui l’inchiesta. Jacobini, in un’intervista tv stamani, ha detto che trattasi delle accuse di un dipendente licenziato per giusta causa; che la banca non ha problemi; che nel corso del tempo ha fatto 28 acquisizioni; che continuerà a farne.
In questo contesto c’è un altro fondamentale, fondamentalissimo elemento: i circa settantamila azionisti. Il comitato di tutela dei soci BpB, composto fra da varie associazioni dei consumatori, evidenzia che questa storia può avere diretta rilevanza nei confronti dei soci. La prospettiva di costituzione in giudizio, nel caso, sarebbe molto concreta per migliaia di soci non esattamente entusiasti per la gestione della banca, date le difficoltà a riavere i loro soldi (per molti, anche il ricorso agli avvocati). Il caso, stando a Repubblica, rappresenta un rischio da un miliardo di euro per la banca, a parte le accuse gravissime, a vario titolo, nei confronti degli indagati: truffa o associazione a delinquere oppure estorsione e maltrattamenti, perfino poca cosa rispetto a false dichiarazioni nel prospetto informativo depositato alla Consob.
