Nei giorni scorsi si è tenuto a Martina Franca il tavolo sulla sicurezza legato alla valutazione di assembramenti, eccessi ecc., legati alla movida. Indetto dall’amministrazione comunale si è svolto fra vicesindaco e assessore alla Polizia locale con i rappresentanti delle forze dell’ordine. Se dal Comune giungono richieste di attenzione specifica, dalle forze dell’ordine, stando al comunicato diffuso dall’amministrazione comunale, viene fuori che sono i media ad avere “decisamente” sovradimensionato rispetto alla realtà gli effetti della movida.
Dunque: due opinioni diverse, emergono da quel comunicato, fra Comune e forze dell’ordine.
Ma non è neanche ciò che ci riguarda da vicino in quanto giornalisti. L’anziano picchiato la notte della festa patronale (foto) davanti a casa sua, ad un isolato dalla basilica, davanti a quella casa, ovvero dove vomitano e urinano regolarmente vari individui, è un’esagerazione, commissario o maresciallo o capitano o quale altro funzionario di Stato dobbiamo citare? L’anziana finita all’ospedale perché esasperata dalle scampanellate al suo citofono è un’invenzione? La donna che ha chiamato un giornalista perché si sapesse l’accaduto la notte violenta nel vicolo in quanto, a fronte di 182 telefonate (da lei espresso, tale numero) alle forze dell’ordine nel corso di mesi e mesi non era successo un cavolo di niente, è un’invenzione? Gli anziani presi a bottigliate da giovinastri sono un’invenzione? Eccetera. Ecco, se tutto ciò è un’invenzione, commissario o maresciallo o questore, o prefetto, presidente, comandante, dovete denunciare il sottoscritto (lasciamo pure stare gli altri colleghi, magari) per procurato allarme a danno del territorio. Ora. Altrimenti va detto che non è stato sovradimensionato proprio niente e che gli eccessi della movida (non la movida) sono reali. E va smentito, ora, quello che risulta dichiarato dalle forze dell’ordine. O in alternativa, si può dire che “media” sono altro rispetto ai giornali. Comunque sia, chi pensa di scaricare sui giornalisti il malfunzionamento ha sbagliato mira. Sia chiaro. (Agostino Quero)
