Maltrattato e licenziato. Aveva messo in evidenza problemi di bilancio. Questa l’accusa di un ex dipendente nei confronti dei vertici della Banca popolare di Bari, relativamente al periodo fra il 2013 e l’anno scorso con l’acquisuzione della banca teramana Tercas. La procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta: fra le accuse, a vario titolo, associazione per delinquere, truffa, ostacolo all’attività della Banca d’Italia e false dichiarazioni nel prospetto informativo depositato alla Consob. Gli indagati: Marco Iacobini, presidente BpB, e due suoi figli Gianluca condirettore generale e Luigi, vice del fratello. I tre rispondono anche di concorso in maltrattamenti ed estorsione. Ancora: l’ex direttore generale Vincenzo De Bustis (che risponde solo di maltrattamenti), il responsabile della linea contabilità e bilancio della popolare Elia Circelli e il dirigente dell’ufficio rischi Antonio Zullo. I vertici della Banca popolare di Bari ritengono essere le affermazioni di un dipendente rancoroso, ad avere originato l’indagine, che chiedono sia svolta celermente. Consumatori attenti all’evoluzione della vicenda, ritenuta preoccupante in un contesto di circa settantamila azionisti. Preoccupante per il sistema bancario pugliese, anche.
