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European Press Prize Award Ceremony 2025 a Bari: i vincitori Giornalismo

Wael Al Dahdouh

Di seguito un comunicato, corredato da foto, diffuso dagli organizzatori:

La città di Bari ha ospitato, all’interno del teatro Kursaal Santalucia, l’European Press Prize Award Ceremony 2025, la cerimonia di consegna del Premio Europeo della Stampa, promosso dall’omonima fondazione olandese e che ogni anno viene ospitato da una diversa città europea. L’appuntamento, co-organizzato a Bari da Cime con il sostegno della Regione Puglia e di Puglia Culture e la collaborazione del Comune di Bari e dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia, ha accolto più di cento tra le più prestigiose firme del giornalismo indipendente, provenienti dall’Italia e da tutti i paesi dell’Europa, insieme a importanti stakeholder e membri della comunità giornalistica locale.

Durante la serata sono stati annunciati i vincitori dell’edizione 2025 del premio, selezionati da una giuria qualificata tra una shortlist di 25 candidati, 5 per ognuna delle categorie di concorso: Distinguished Reporting Award (miglior reportage), Innovation Award (premio per l’innovazione), Investigative Reporting Award (premio per il giornalismo investigativo), Public Discourse Award(miglior discorso/dibattito pubblico), Migration Journalism Award (premio per il giornalismo sul tema della migrazione). In aggiunta, un premio speciale assegnato dalla giuria.  Ad aprire la serata, la performance di giornalismo realizzata dal collettivo FADA e il discorso di Alan Rusbridger, caporedattore del quotidiano britannico The Guardian per 20 anni e oggi direttore di Prospect Magazine, presidente della Giuria del premio dal 2020 e presidente del Reuters Institute for the Study of Journalism.

I VINCITORI DELL’EUROPEAN PRESS PRIZE 2025

Il lungo processo di selezione dei vincitori ha preso il via ad ottobre 2024, quando sono state ufficialmente aperte le candidature. Da allora e fino al successivo 14 dicembre, sono giunte più di 800 candidature da 44 paesi.

 

Di seguito i nomi dei vincitori:

·      Distinguished Reporting Award (miglior reportage): Did Something Happen to Mom When She Was Young?”, di Jessica Bateman, pubblicato da POLITICO Magazine (Stati Uniti).

 

Innovation Award (premio per l’innovazione): Under Surveillance. How Location Data Jeopardizes German Security“, un’inchiesta di Katharina Brunner, Rebecca Ciesielski, Ingo Dachwitz, Sebastian Meineck, and Maximilian Zierer, pubblicata da Bayerischer Rundfunk/BR24, netzpolitik.org, and tagesschau/ARD (Germania).

 

·      Investigative Reporting Award (premio per il giornalismo investigativo): “Serving Moscow” di Măriuța Nistor and Natalia Zaharescu, pubblicato da Ziarul de Gardă (Moldavia).

 

·      Public Discourse Award (miglior discorso/dibattito pubblico): “Mothers at the End of the World” di Katarzyna Boni, pubblicato da Książki (Polonia).

 

·      Migration Journalism Award (premio per il giornalismo sul tema della migrazione): “Growing Up ‘Non-Western’ in Denmark’s Nanny State” di Gabriela Galvin, pubblicata dalla rivista internazionale New Lines Magazine.

 

Infine, il Premio Speciale è andato al “The Baku Connection Project“, nato dalla collaborazione tra Forbidden Stories e 15 redazioni europee per continuare le inchieste dell’azera Abzas Media, nonostante l’arresto dei suoi giornalisti.

 

La premiazione è stata preceduta da tre panel aperti al pubblico e alla stampa sui temi legati al mondo dei media e dell’informazione: dalle storie che fanno la differenza, alle prospettive del sud Italia in campo giornalistico. Tra gli ospiti, Marilù Mastrogiovanni, ideatrice del Forum of Mediterranean Women Journalists e Victòria Oliveres, giornalista per elDiario.es.

Giovedì 29 maggio, nel Teatro Kursaal Santalucia, sarà possibile partecipare gratuitamente al Focus sul giornalismo: diritto di cronaca, dovere di denuciaun momento di approfondimento con ospiti di richiamo tra cui Wael Al-Dahdouh, giornalista palestinese e caporedattore di Al Jazeera a Gaza City, Ed Vulliamy, scrittore e giornalista per The Guardian e molte altre prestigiose firme internazionali. Il focus sarà preceduto, alle 15.30 nella Sala Consiliare del Comune di Bari, dal momento solenne della consegna delle chiavi della città di Bari da parte del sindaco Vito Leccese al giornalista palestinese Wael Al-Dahdouh, che sarà insignito di un ulteriore riconoscimento da parte dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia. 

Ogni anno la Cerimonia di premiazione si sposta in una diversa città europea, in coerenza con la mission della Fondazione European Press Prize volta al sostegno del giornalismo di qualità in tutto il continente. La scelta di quest’anno è ricaduta sul capoluogo pugliese dopo ben dodici edizioni in cui protagoniste sono state città capitali europee: prima di Bari, infatti, il Premio si è svolto ad Amsterdam, Londra, Copenaghen, Praga, Budapest, Varsavia, Berlino, Madrid e Tbilisi. Una decisione, questa, con cui la fondazione European Press Prize ha riconosciuto il ruolo fondamentale che la regione Puglia e il suo capoluogo rivestono in Europa e nel bacino del Mediterraneo dal punto di vista geopolitico, culturale e sociale. Da qui la partnership con Cime, realtà pugliese attiva da anni nell’organizzazione di eventi di respiro internazionale, tra cui l’ultra-decennale edizione barese della World Press Photo Exhibition e che quest’anno porterà a Bari uno tra i più importanti eventi internazionali del settore giornalistico e culturale.

Giunto alla sua tredicesima edizione, l’European Press Prize celebra l’eccellenza giornalistica internazionale promuovendo una cultura basata sulla consapevolezza della responsabilità fondamentale di questa professione a livello sociale. Attraverso le sue annuali attività, inoltre, la fondazione si pone come connettore capace di creare spazi condivisi tra giornalisti provenienti da tutta Europa, permettendo il networking, l’incontro di valori, l’attivazione di dibattiti e di nuove idee.

 

Autori e lavori finalisti per le cinque categorie di concorso dell’edizione 2025: 

https://www.europeanpressprize.com/shortlists/year-2025/

 

PROGRAMMA FOCUS SUL GIORNALISMO
“IL DIRITTO DI CRONACA, IL DOVERE DI DENUNCIA”

Giovedì 29 maggio – Palazzo di Città e Teatro Kursaal Santalucia, Bari

Dal 7 ottobre 2023, oltre 210 giornalisti sono stati uccisi nella striscia di Gaza, che è divenuta il luogo più letale al mondo per la stampa. Mentre si consuma un genocidio e altri conflitti infuriano – dall’Ucraina al Sudan, dal Congo alla Siria – questo evento vuole essere un momento di riflessione collettiva sull’importanza insostituibile della testimonianza giornalistica nel documentare crimini di guerra. Due incontri, organizzati da Cime, per parlare di chi rischia la vita per raccontare la verità e denunciare violenze, soprusi, ingiustizie. Voci autorevoli da contesti diversi, unite da un impegno comune: informare, resistere, testimoniare.

15.30 – 17.00 | Sala Consiliare Palazzo di Città: Consegna a Wael Al Dahdouh delle chiavi della città da parte del sindaco di Bari Vito Leccese e di un riconoscimento da parte dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia

A seguire, nel Teatro Kursaal Santalucia:

17.30 – 18.30 | Dalla Bosnia all’Ucraina: documentare i crimini di guerra

Ospite: Ed Vulliamy – giornalista investigativo britannico

Intervistato da: Christian Raimo – scrittore, insegnante e attivista

Ed Vulliamy è tra i più autorevoli giornalisti degli ultimi decenni. Ha attraversato le principali crisi internazionali del nostro tempo, testimoniando conflitti, genocidi, ingiustizie e verità scomode. Nel 1992 è tra i primi reporter occidentali a documentare i campi di concentramento in Bosnia – Omarska e Trnopolje – durante la guerra nei Balcani. Le sue inchieste contribuirono in modo determinante alla nascita del Tribunale Penale Internazionale per l’ex Jugoslavia all’Aia. È stato uno dei pochi giornalisti a opporsi apertamente all’intervento in Iraq del 2003, denunciando fin da subito la manipolazione delle prove sulle armi di distruzione di massa. La sua esperienza offre una prospettiva storica e comparativa sul ruolo del giornalismo nei teatri di guerra e sulle difficoltà nella pubblicazione nei media di contenuti e reportage investigativi.

19.15 – 21.00 | La voce che resiste: informare da Gaza

Ospite: Wael Al Dahdouh – capo dell’ufficio di Al Jazeera a Gaza

Intervistato da: Francesca Borri – giornalista esperta in Medio Oriente

Capo dell’ufficio di Al Jazeera a Gaza, Al Dahdouh incarna il coraggio e la resilienza del giornalismo sotto assedio. Dopo aver perso la moglie, due figli e numerosi parenti in attacchi israeliani, e nonostante sia stato ferito in servizio, ha continuato a raccontare la realtà sul campo. Il 7 gennaio 2024, suo figlio Hamza, anch’egli giornalista, è stato ucciso in un raid aereo. Al Dahdouh ha dichiarato: “A Gaza, fare il giornalista vuol dire camminare con la morte”.

Info

www.europeanpressprize.com

Fb: EuropeanPressPrize – Cime.puglia

Ig: Europeanpressprize – Cime_eventi


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