Chi scrive, quella domenica era di turno al giornale radio. Sveglia all’alba. Mano all’interruttore per accendere la luce in camera, clic. Buio. E buio in tutta la casa, niente cancello elettrico, semafori ed insegne spenti. In redazione, con l’emittente alimentata da gruppi elettrogeni, tramite il monitor delle agenzie, acceso, alle cinque, si iniziava a capire osa fosse successo. L’Italia, esclusa la Sardegna, il 28 settembre 2003 era senza elettricità. Per una dozzina di ore buona si dovette attendere perché tornasse la luce ovunque. Un attentato? No. In colpo di Stato? No. Un ramo, in chissà quale punto della Svizzera, era caduto sul cavo della tensione per il trasferimento di energia elettrica all’Italia. Un sistema mandato in tilt da un ramo secco, quel giorno in cui rimanemmo senza luce.