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Magna Grecia Awards Gala: premi e raccolta fondi Ieri la cerimonia

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Di seguito il comunicato:

«Siamo felici di aver raggiunto l’obiettivo di donare 5mila euro al progetto «Home di Trenta ore per la vita» che era il motivo principale per il quale siamo qui». È il primo commento di Fabio Salvatore al termine del Magna Grecia Awards Galà che con il sostegno di Programma Sviluppo ieri ha raccolto oltre 200 partecipanti al Relais Histò per “adottare una casetta” dove alloggeranno le mamme di Taranto che cura i propri figli nel reparto di oncologia pediatrica di Bari. Nel corso della serata sono state premiate inoltre quattro donne che con la loro storia sono una testimonianza di resilienza femminile in grado di portare messaggi di riscatto e di rinascita. I riconoscimenti «Premio Eccellenza Franco Salvatore» sono stati consegnati alla neo campionessa mondiale di boxe Valeria Imbrogno, fidanzata di dj Fabo, morto con il suicidio assistito in Svizzera il 27 febbraio 2017, all’attrice Pamela Villoresi per il suo modo militante di vivere l’arte e l’impegno a favore dei diritti civili, a Giorgia Benusiglio, sopravvissuta da adolescente agli effetti di un pasticca di ecstasy, salva grazie al trapianto di fegato e oggi testimonial antidroga nelle scuole e a Giusy Nicolini, ex sindaca di Lampedusa, già premio Unesco per la pace, per l’esempio di accoglienza e solidarietà nei confronti dei migranti sbarcati in quel lembo di Mediterraneo. La serata è stata aperta, però, dalla testimonianza di Roberta ungaro, tarantina che ha dopo aver scoperto di essere affetta da sclerosi multipla ha comunque scelto di diventare mamma per donare a sua figlia gli anni migliori della sua vita. Valeria Imbrogno ha invece voluto sottolineare, ricordando la storia di Dj Fabo, come questo Paese sia ormai pronto per affrontare questioni etiche importanti come il suicidio assistito e ha lanciato l’appello affinché tutti si impegnino perché l’Italia consegni ai cittadini una vera e concreta libertà di scelta. L’ex sindaca di Lampedusa, invece, ha toccato il tema dell’accoglienza affermando che «Ciascuno di noi, in base al ruolo che ricopre, può fare qualcosa: io non so – ha detto Nicolini – se ho fatto bene o meno durante il mio mandato, ma di fronte ai corpi deceduti non mi sembrava giusto seppellirli senza neppure una lacrima. Da un anno giro per l’Italia per testimoniare e sensibilizzare: ho trovato un Paese bellissimo che mi dà fiducia e oggi abbiamo bisogno, soprattutto nelle periferie, di fiducia. Solo insieme possiamo vincere questa sfida: se muoiono i migranti, moriamo anche noi». Ai giovani e ai genitori si è invece rivolta Giorgia Benusiglio che ha ammesso di non essersi del tutto perdonata per quella leggerezza che poteva costarle la vita, ma che ciò che è accaduto dopo con le testimonianze nelle scuole, le dà una nuova occasione: «Ho studiato per non sbagliare una virgola perché con i giovani non te lo puoi permettere. Racconto la mia storia con i miei limiti e cerco di essere vera e credibile: solo così i giovani possono riflettere davvero». Alle donne si è invece rivolta Pamela Villoresi che ha spiegato come gli scandali nel cinema e in generale nello spettacolo avvenivano anche all’inizio della sua carriera: «la differenza – ha confessato Villoresi – è che io già allora mandavo la polizia perché la mia carriera volevo che dipendesse esclusivamente dalle mie capacità professionali: le donne – ha aggiunto l’attrice – devono cambiare prima testa da sole e, abbandonando l’idea del “principe azzurro” potranno scoprire che vivere da sole è una grande occasione». Nel corso della serata, Fabio Salvatore, ha inoltre ufficializzato la nomina di ambasciatrice di Magna Grecia Awards di Donatella Di Summa. Tarantina e mamma del piccolo Elio, scomparso quando era ancora piccolissimo a causa delle conseguenze che le cure della leucemia hanno avuto sul suo organismo. «Elio – ha raccontato tra la commozione generale – è stato l’uomo migliore che io abbia conosciuto. Voleva vivere e mi ha incoraggiata. Mi ha lasciato l’eredità di vivere e io vado avanti col sorriso. Per sua sorella e per tutti gli altri bambini che attraverso questa storia possono capire che la fortuna che hanno ricevuto». Una storia che ora diventare un veicolo di sensibilizzazione per ricordare il valore della solidarietà, ma anche delle donne resilienti che come Donatella, Roberta, Pamela, Valeria, Giorgia e Giusy sono capaci di portare valore al vita di una famiglia, di una città e di un’intera nazione.


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