Gianni Genco, volontario “storico” della protezione civile in Puglia, è categorico: no agli assistenti civici. Lo fa in quanto esponente di rilievo Fir Cb e dei volontari dei disaster manager. Il ragionamento che arriva dal rappresentante di Martina Franca “è quello espresso dai vertici nazionali. Il volontario di protezione civile non può essere sostituito nelle funzioni che si vorrebbero fare assumere loro, dagli assistenti civici. Per un semplice motivo: fare il volontario della protezione civile richiede una preparazione specifica. Si noti: non è una posizione contro i sessantamila che a titolo di puro volontariato verrebbero ingaggiati. È a loro tutela. Perché in una situazione, che è ancora di emergenza, come quella attuale, l’esigenza particolare da risolvere assumendo decisioni in brevissimo tempo è da mettere nel conto. E chi non ha preparazione specifica rischia di andare incontro a responsabilità più grandi di lui”. Il volontariato di protezione civile ha garantito, in questi mesi, che la popolazione fosse al sjcuro, distribuendo pasti come medicinali e svolgendo ogni operazione di tutela dei cittadini. Ora si presenta un problema pratico: il ritorno al lavoro ha inevitabilmente limitato l’operatività. “Ma la soluzione non risiede negli assistenti civici” rimarca Genco. “Si ragioni sulle forze, collaudate, già in campo”.